OMICIDIO REA, PAROLISI TORNA DAVANTI AL GIP

Salvatore Parolisi torna davanti al gip di Teramo: lo fa nelle prossime ore assieme ai tre operai macedoni che il giorno della scomparsa di Melania Rea, il 18 aprile del 2011, erano sul pianoro di Colle San Marco. I tre extracomunitari, (due fratelli e il figlio di uno di loro), sono gli stessi che durante le indagini preliminari avevano dichiarato ai carabinieri che quel giorno non videro Melania dirigersi verso il monumento ai caduti, la zona in cui lavoravano nel cantiere di ristrutturazione di un’abitazione privata. Entrarono anche loro nell’indagine, la macchina di uno dei tre fu perquisita e analizzata, ma non emerse nulla che potesse farli sospettare. Li ha richiamati in causa il giudice, che ha chiesto anche di sottoporli, per la seconda volta, all’esame del Dna. Il primo prelievo era risultato negativo. Ma non è sui macedoni e tantomeno sulle loro dichiarazioni che la difesa del caporalmaggiore dell’Esercito accusato dell’uxoricidio, può contare. Diversamente, è importante la superperizia chiesta e ottenuta a corredo del giudizio abbreviato condizionato con cui si sta svolgendo il processo a suo carico. I super consulenti del gip dovranno chiarire l’ora della morte, la dinamica e lo strumento utilizzato per uccidere Melania con 35 coltellate: stanno lavorando da poco più di due settimane e il loro responso è atteso per il 13 luglio, in aula, a Teramo. In giornata si conoscerà anche l’esito della nuova perizia a cui è stato sottoposto il cane molecolare che un precedente test aveva definito inattendibile: è l’animale che durante le ricerche fiutò la presenza di Melania nella zona del Monumento ai caduti al pianoro di Colle San Marco, a sottolineare ancor più uno dei tanti misteri di questo caso.

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