OMICIDIO REA, I SOSPETTI CADONO SU TRE UOMINI AMICI DI FAMIGLIA

Non si sbilancia il Comandante dei Carabinieri della provincia di Ascoli Piceno, Alessandro Patrizio. Le ricerche dell’assassino di Carmela Rea, detta Melania, scomparsa da Colle San Marco il 18 Aprile e ritrovata cadavere in un bosco della provincia di Teramo, proseguono senza sosta. La lista dei sospettati comprenderebbe tre nomi. Tre uomini secondo le ultime indiscrezioni. Tre persone che circolano nell’ambiente frequentato da Carmela e suo marito, Salvatore Parolisi, tra Ascoli Piceno e Folignano. Così si spiegherebbe il motivo per il quale Carmela possa essere salita in macchina con un conoscente e si spiegherebbe anche la disperazione di Salvatore Parolisi, il marito che dopo solo mezz’ora di allontanamento della moglie piangeva disperato come un bambino. Potrebbe essere stato un fatto di vendetta? Una Ritorsione? Si attende l’esito dell’autopsia ma dai dati emersi dai sopralluoghi si ritiene che la donna sia stata uccisa nel posto in cui è stato rinvenuto il suo corpo. L’omicidio potrebbe essere stato premeditato – la voce che circola in queste ultime ore. Dalle notizie che si accavallano e smentiscono a vicenda si capisce che si è in piena fase investigativa e la risoluzione del caso Rea non sarà certo semplice. E’ come se ce l’avesse scritto nel nome il destino, Melania. Il nome che si era scelta. Significa scura, nera di capelli, nera come la notte che l’ha inghiottita. Ha lottato contro l’aguzzino. Deve essere stato un lui. L’articolo è sfuggito al Comandante dei Carabinieri della Provincia di Ascoli Piceno, Alessandro Patrizio, mentre parlava con noi del caso. Sarà perfino un uomo robusto di costituzione, l’assassino visto lo scempio che ha fatto del corpo di una donna giovane e vigorosa. Non sarà facile entrare in una mente tanto perversa ma questo è compito degli investigatori. “Il caso – dicono – è difficile e le indagini dureranno a lungo – a meno che non accada qualcosa di eccezionale in questi giorni”. Indagano congiunte le procure di Ascoli Piceno e Teramo, fino a quando non si accerterà la competenza, cioè non si saprà con certezza dove è stato commesso il delitto. Pianoro di San Marco, prendiamo la strada obbligata per San Giacomo, quella che arriva in Via Caserma a Civitella del Tronto (Casermette) zona Ripe di Civitella. Siamo sui monti della Laga, in località che bisogna conoscere bene, perché non compaiono sulle cartine geografiche, boschi e sentieri dove la neve fatica a sciogliersi … come i ricordi. Passiamo davanti al Bosco dell’Impero, c’è davvero poca distanza dal Chiosco della Pineta. Si sentirà braccato l’assassino, anche se non guarda le tv e non legge i giornali? Sente oppure no il peso di ciò che ha fatto? Sulle tracce dell’assassino troviamo Melania seduta su quella panchina a 100 metri dal chiosco del pianoro, a Colle San Marco. Sono passate le due del pomeriggio da mezz’ora in questo lunedì dall’aria mite. Ci sono poche persone in giro. Melania si alza per andare in bagno, non quello del chiosco, quello del Bar del Cacciatore, in Via Martiri della Resistenza. Melania però non viene vista entrare in bagno ed alle 15.10 scompare, davanti al monumento ai caduti. Entrata presumibilmente in macchina con l’assassino, raggiunge con lui il Chiosco della Pineta passando per i campi da tennis, verso San Giacomo e giù per Casermette. Il cellulare che Melania aveva con sé nel giorno della scomparsa ha dato segnale in zona San Marco e zona San Giacomo, poi è rimasto muto per due ore, ricomparendo dopo le 18, nel punto dove è stato trovato il cadavere. Secondo i risultati dell’autopsia l’ora della morte sarebbe avvenuta in una forbice tra le 9 e le 12 ore dopo le scomparsa (ossia tra la mezzanotte del 18 e le 3 del 19 aprile). Dove è stata Melania in tutto questo tempo, chi l’ha vista, chi l’ha sentita visto che si potrebbe ipotizzare anche che sia stata abbandonata in agonia dal suo aguzzino? Per ora l’ultimo ad aver visto Melania viva, oltre al marito è stato il titolare del Chiosco del Pianoro, il Signor Ranalli. Il primo ad aver visto Melania morta, oltre all’assassino è stato quel signore, ancora anonimo, che ha telefonato ai Carabinieri di Teramo. Gli investigatori chiedono a questo testimone oculare di venire allo scoperto per aiutare nelle indagini

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