OMICIDIO GOFFO: AVVOCATO BINNI, NON AVEVA MOTIVO UCCIDERE E’ INNOCENTE, PER ROSSELLA PROVAVA SOLO UMANA TENEREZZA

“Abbiamo scelto il rito abbreviato non perché interessati allo sconto di pena di un terzo in caso di condanna, ma solo perché in Italia non basta essere innocenti; bisogna dimostrarlo con tenacia, soprattutto se si è soli a perseguire questo obiettivo”. Così l’avvocato di Alfredo Binni, il poliziotto accusato dell’omicidio di Rossella Goffo, Nazario Agostini al temine dell’udienza preliminare.  “Alvaro Binni èinnocente. Nelle quattro ore di interrogatorio – ha riferito il legale – lo ha spiegato al giudice. Non aveva motivo di uccidere la Goffo per la quale  provava solo umana tenerezza”. Sulle perizie disposte dal gup Rita De Angelis “ben vengano – ha commentato Agostini -, ma c’é già la prova scientifica che il cadavere della Goffo non può essere stato dal 4 maggio 2010 al 5 gennaio 2011 al Bosco dell’Impero. Lo dice la profondità della buca, lo dice il fatto che la fauna esistente nella zona non lo ha individuato nonostante fosse sepolto sotto pochi centimetri di terra”.  Niente processo in Corte d’Assise, dunque, ma rito abbreviato davanti al gup di Ascoli. “Un processo avrebbe determinato tempi lunghi e invece – ha spiegato il penalista ascolano – Binni ha il diritto di essere restituito quanto prima alla sua famiglia”. Infine un’ultima frase sibillina, che il legale lascia però in sospeso: “In questa vicenda ci sono risvolti inquietanti, ma non hanno a che fare con la sede dove in questo momento Binni viene giudicato”. Com’é morta Rossella Goffo?  Quando è stata uccisa? Dove? In che epoca è stata sepolta a Colle San Marco? Dove erano i telefonini della donna e di Alvaro Binni il 4 maggio 2010 quando per l’accusa il poliziotto ascolano l’avrebbe uccisa? Queste le domande principali che il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ascoli Piceno Rita De Angelis porrà ai periti ai quali affiderà accertamenti medico-legali e tecnici nell’ambito del processo con rito abbreviato accordato oggi ad Alvaro Binni, tecnico della Questura di Ascoli. Le perizie della Procura ascolana e della difesa dell’unico imputato giungono a conclusioni diametralmente opposte. Per l’accusa, Binni ha ucciso la funzionaria della Provincia di Ancona il 4 maggio 2010, stanco delle sue pressioni per voler vivere con lui ad Ascoli. Fra il 4 e il 5 maggio l’avrebbe sepolta al Bosco dell’Impero e lì il cadavere è rimasto fino al 5 gennaio del 2011, quando fu casualmente ritrovato da due cani in passeggiata coi rispettivi padroni. Per la difesa invece non può essere. “C’é stato certamente portato dopo, ne abbiamo le prove, e questo dimostra che Binni, immediatamente indagato, è innocente” sostiene il suo legale Nazario Agostini convinto anche che non è vero, come invece sostengono le perizie della Procura di Ascoli, che i telefonini di Binni e della Goffo erano vicini il pomeriggio del 4 maggio.  La prossima udienza è fissata per il 10 settembre, ma le nuove perizie richiedono tempo per cui la sentenza di primo grado non arriverà prima del 2013. “Abbiamo preferito evitare le lungaggini di un processo in Corte d’Assise. Binni è innocente e lo ha detto chiaramente oggi al giudice che lo ha ascoltato per quasi quattro ore” aggiunge il penalista. Lo ha ascoltato anche il marito della  Goffo, il pediatra di Adria (Rovigo) Roberto Girardi che è parte civile insieme ai figli. Lo ha sentito ripercorrere il rapporto fra lui e sua moglie per la quale – specifica Agostini – “Binni provava solo umana tenerezza”. A difendere Binni nel processo con rito abbreviato è stata chiamata la moglie. Il giudice ha ammesso la sua testimonianza, nonostante il parere contrario del pm Carmine Pirozzoli. ‘E’ la prova di una famiglia unita, dove Binni ha
diritto di tornare quanto prima” conclude l’avv. Agostini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *