Meno del 58% degli italiani in età lavorativa occupa un impiego. Lo rende noto oggi (12 aprile) l’Ocse, illustrando il rapporto rapporto con diversi indicatori sociali intitolato “Society at a Glance”. Si tratta della quarta percentuale minore nei paesi di area Ocse, dove la media è del 66% di occupati. “Ciò è dovuto in parte alla scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro”, spiega l’Organizzazione. Gli italiani passano in media il 15% della giornata a svolgere “lavoro non remunerato”, dalla cura della casa alle piccole riparazioni all’assistenza dei familiari, e il 18% a compiere lavoro retribuito. Le differenze tra uomini e donne sono significative, prosegue l’indagine. Infatti la donna italiana media compie, in particolare, oltre 5 ore al giorno di lavoro non remunerato (320 minuti), mentre l’uomo medio si ferma a meno di 2 (100 minuti). E’ uno dei divari più elevati tra i paesi Ocse, inferiore solo a quelli di India, Messico, Turchia e Portogallo. Tra i due sessi restano anche rilevanti differenze retributive. Oltre alla quantità di tempo, sono diversi anche i tipi di lavoro non remunerato svolto: le donne si dedicano generalmente alla cucina, alle pulizie domestiche e alla cura dei familiari (bambini e anziani), mentre gli uomini si occupano piuttosto di giardinaggio e piccole riparazioni. Il lavoro non remunerato, secondo la definizione Ocse, comprende tutti quei compiti di “produzione di beni e servizi da parte di componenti della famiglia che non sono rivenduti sul mercato”, ovvero le mansioni che potrebbero essere svolte da una terza persona dietro pagamento.