NON REGALATEMI MIMOSE

mimose

Di Catia Bigoni

Se inventi un nuovo amore di color turchino
Io voglio darti un fiore come fa il bambino
la morte delle cose non mi dà più angosce
Se dove lascio il seme so che la pianta cresce
io ti carezzo il viso e troverò uguaglianza
dove non c’è il potere nasce la speranza

Questo, l’ultimo ritornello di una canzone femminista degli anni ’70 intitolata NELLA DONNA C’ERA UN SOGNO. L’ho cantata a squarciagola per la strade, l’ho gridata insieme alle mie compagne di avventura nei lontani anni ’70, inseguendo un sogno, una speranza di cambiamento dove la donna: io, voi, noi, tutte, desideravamo di avere la stessa dignità e gli stessi diritti di un uomo. Avevo appena 13 anni ed oggi ne ho cinquantuno compiuti, quel sogno è svanito in un brusco risveglio, come un pugno in pieno viso. Oggi 3 Marzo 2011, Ruby, rappresenta l’Italia al ballo delle debuttanti di Vienna, chiamata dal sosia Austriaco di Berlusconi. La Tv ed i giornali ci dedicano, piene pagine di cucina, centri benessere, creme miracolose per l’eterna gioventù. Non ci possiamo permettere la cellulite , la pancia molle o i capelli bianchi, la chirurgia estetica è pronta a rimediare a qualsiasi nostro difetto (basta avere denaro) in nome e per conto di uno stereotipo femminile che ci viene sbattuto in faccia dalla mattina alla sera: bella, disponibile, firmata e siliconata se poi stai zitta è meglio ancora, altrimenti diventi una faziosa che va in piazza a rivendicare la propria dignità. A volte ho la sensazione di vivere in un incubo! Eppure a 14 anni raccoglievo firme per il referundum sul divorzio, a 20 quelle, per la legittima scelta di ogni donna ad interrompere una gravidanza indesiderata, sono stati momenti di vita che non si dimenticano e che hanno segnato un punto fermo nella conquista dei diritti femminili, ma da allora ci siamo fermate, il tempo stesso si è fermato. Si, è vero! Sulla carta abbiamo gli stessi diritti di un uomo , ed oggi, dopo che molte donne sono state uccise violentemente , esiste il reato di stalking, la violenza sessuale viene punita ( in maniera ancora troppo leggera !) ma con una grande e profonda amarezza io non posso smettere di pensare, a tutte quelle che non chiedono, non dicono, non brillano, vivono nei fondali bui e nelle zone d’ombra della società, affrontando ogni giorno, con immane forza ed incredibile coraggio la mancanza di lavoro, di assistenza, di sostegno, e magari con talmente pochi soldi, che campare sembra quasi una scommessa, crescendo i propri figli anche senza compagno e senza mantenimenti, senza certezze, affrontando ogni giorno, come
una guerra da vincere, pena la sconfitta e la morte. E a tutte queste donne, cosa viene dato ?
UNA MIMOSA !!!??? !!!!

Simbolo infimo di un luogo comune, di una commercializzazione penosa e pietosa, di una strumentalizzazione messa in atto da anni, dal potere commerciale, politico e maschile, Ancora di più relegate e rispedite in fondo alla scala, da brave Cenerentole che passano il loro tempo a pulire, cucinare ed accudire le future generazioni. Odio il giallo ed odio le mimose che vengono date alle manifestazioni politiche, fatte in nome e per conto delle donne, dove voci altisonanti e personalità importanti sciorinano i loro sermoni pensando che a qualcuno possa ancora interessare. Sappiamo bene tutti che il lavoro femminile è al 47 % ripeto 47% fatto di lavoro nero, ma chi ha fame, non va ad ascoltare qualcuno, che parla in suo nome, ma ha la pancia piena!
DONNE ! A TUTTE NOI IO LANCIO UN GRIDO, UN GRIDO CHE GIA’ HA SOLCATO LE PIAZZE D’ITALIA : SE NON ORA, QUANDO?

Usciamo dalle nostre disperazioni, usciamo fuori a gridare : BASTA! NON REGALATECI PIU’ MIMOSE !
VOGLIAMO IL DIRITTO ALLA VITA , AL LAVORO, ALLA DIGNITA’ SOCIALE, AL RISPETTO, ALL’EDUCAZIONE. ALL’ISTRUZIONE, VOGLIAMO ESSERE RICONOSCIUTE PER CIO’ CHE SIAMO : LA SPINA DORSALE DELLA NOSTRA SOCIETA’ e se proprio volete regalarci un fiore , allora regalateci FIORI DI LOTO !

N.B. Presso i Greci era ritenuto il “fiore dei fiori”, nato dal sacrificio della ninfa Lotis la quale, piuttosto di cedere alle insane voglie del satiro Priapo, preferì gettarsi nelle acque del fiume. Il loto rappresenta la purezza del corpo, della parola e della mente, la vera essenza del nostro essere, che è rimasta fondamentalmente immacolata, malgrado il fango del mondo, dal quale lo stesso fiore nasce..

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