NIENTE RISORSE PER L’ISTITUTO PER LA STORIA DEL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE. CRESCONO LE POLEMICHE

“Dinanzi alla decisione della giunta regionale di eliminare dal bilancio le risorse destinate all’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, rimaniamo basiti. E lo rimaniamo ancor di più nel constatare che si è voluto deliberatamente fare uno sfregio alla memoria identitaria della nostra regione, ai valori democratici nati dalla Resistenza e sanciti dalla Costituzione della Repubblica.” A scriverlo è il segretario del Pd di Civitanova Guido Frinconi in una nota strmpa.” “L’Istituto, scrive Friconi, mantiene vivi i principi democratici che costituiscono un patrimonio inestimabile presente e futuro, a cui tutti noi, ma specialmente le giovani generazioni, devono e dovranno attingere per continuare a difendere e preservare i fondamenti democratici dello Stato di
diritto. Si tratta di una delle istituzioni culturali più rinomate e importanti della regione Marche, fiore all’occhiello per la didattica della storia, si occupa della conservazione e dell’archiviazione di
documenti storici e della loro diffusione, anche attraverso la collaborazione con Scuole e con Università. Degna di nota è anche la cooperazione instaurata con Cgil e la Cisl marchigiane, allo scopo di realizzare “una catalogazione dei beni audiovisivi regionali”. È inaccettabile dunque che l’Istituto si trovi ora, grazie alla giunta Acquaroli, per la prima volta dalla sua nascita nel 1970, senza contributi finanziari per proseguire nel dare seguito alle proprie finalità. Pertanto, come PD di Civitanova, chiediamo fortemente al presidente Acquaroli, già tristemente noto alle cronache nazionali per aver partecipato, nel giorno dell’infelice anniversario della marcia su Roma, ad una cena commemorativa, di tornare indietro rispetto a tale decisione e di ripristinare i finanziamenti nei confronti dell’Istituto. Solo in tal modo si potrà mostrare il dovuto rispetto verso le Istituzioni
repubblicane che egli si trova a rappresentare e verso i cittadini della regione Marche che in esse si
identificano.”

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