MELANIA UCCISA CON UN COLTELLO DI PICCOLE DIMENSIONI

carmela1E’ un coltello di piccole dimensioni, con la lama affilata, ma non un coltello da cucina, l’arma che ha ucciso Carmela Melania Rea, la ventinovenne campana scomparsa sul Colle San Marco di Ascoli Piceno il 18 aprile e ritrovata cadavere due giorni dopo nel Bosco delle Casermette. A stabilirlo l’autopsia effettuata dal medico legale Adriano Tagliabracci. Escluso che siano state usate armi da taglio più grandi o addirittura baionette. L’arma del delitto, non ancora trovata, ha inflitto una trentina di ferite che hanno fatto morire la giovane donna dissanguata. Tagliabracci ha già consegnato una prima relazione preliminare agli inquirenti (le indagini sono coordinate dalle Procure di Ascoli Piceno e Teramo, dato che non è stata ancora determinata la competenza territoriale); per depositare i risultati definitivi ha 60 giorni di tempo. Difficile anche, allo stato, accertare con precisione l’ora della morte, per la quale “bisogna sapere altri elementi circostanziali”. Secondo fonti investigative, però, il decesso sarebbe avvenuto poco dopo la sparizione. I sostituti procuratori di Ascoli Piceno Umberto Monti, Carmine Pirozzoli e Ettore Picardi stanno sentendo alcuni testimoni, nel comando provinciale dei carabinieri. Fra loro ci sono anche alcuni degli studenti della classe terza dell’Istituto per geometri che nel primo pomeriggio del 18 aprile, quando la donna è misteriosamente scomparsa, erano a Colle San Marco per una gita. Sentiti a sommarie informazioni già nei giorni scorsi, avevano detto di aver visto la donna, il marito Salvatore Parolisi e la loro bambina di 18 mesi mentre erano nel parco giochi con le altalene, dove la piccola giocava. In programma che l’audizione di altre persone che quel giorno si trovavano sul pianoro e che parteciparono alle ricerche di Melania, dopo l’allarme per la sua sparizione lanciato dal marito.

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