MANOVRA ECONOMICA, L’ASSESSORE LUCA MARCONI “NON AIUTA LA CRESCITA, PENALIZZA LA FAMIGLIA”

famiglia1‘La manovra del Governo per ridurre il debito non aiuta la crescita, non crea sviluppo e occupazione, non permette l’adozione di politiche di sostegno alla famiglia’. Lo afferma l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi. ‘La Regione Marche ‘ ribadisce l’assessore ‘ fara` la sua parte, mantenendo la spesa storica del sociale’. L’invito al Governo e` che ‘modifichi sostanzialmente la sua manovra e non penalizzi le Regioni virtuose’. Secondo Marconi, ‘le Regioni devono concorrere al risanamento dei conti pubblici. I sacrifici e la riduzione della spesa siano necessari, ma non possano essere una penalita` applicata in modo indiscriminato, anche alla luce del fatto che il debito delle Regioni, dal 2007 al 2009, e` diminuito del 6,21%, passando da 45 miliardi a 42 miliardi di euro, mentre quello del Governo e` aumentato di quasi l’11%, passando da 1.488 a 1.650 miliardi di euro, con un piu` 162 miliardi in soli due anni’. Marconi sottolinea, poi, che ‘e` riconosciuto da tutti il ruolo di ammortizzatore sociale svolto dalla famiglia in questa lunga e difficile crisi economica e finanziaria, perche` ha sostenuto l’emergenza, aiutando il proprio componente senza lavoro e i giovani in attesa di occupazione. La manovra del Governo penalizza, pero`, le politiche alla famiglia, con i tagli alle Regioni e ai Comuni. Le famiglie, cosi`, sono costrette a intaccare i risparmi e chi non ha riserve ricorre sempre piu` ‘ anche nelle Marche – alle mense sociali, al Banco alimentare e alla Caritas. Quelle piu` svantaggiate, le povere, le numerose, le povere perche` numerose, crescono in continuazione. Piuttosto che parlare di welfare del terzo millennio, occorre impegnarsi per non penalizzare i livelli minimi di assistenza, messi in crisi dalle scelte governative’. Marconi ritiene che la manovra non sia equa ‘perche` il Governo taglia agli altri, lasciando invariato il proprio livello di spesa, cresciuto del 50% negli ultimi 15 anni: ogni Governo che si e` succeduto, infatti, lo ha aumentato con l’introduzione di nuovi progetti, senza ridurre i precedenti’. L’assessore valuta, quindi, ‘insignificante il taglio del 10% dell’indennita` dei parlamentari, che significa 400 euro in meno nelle tasche di deputati e senatori, e un risparmio di 1 milione al mese o poco piu`. Diminuisca piuttosto il numero di parlamentari, sempre annunciato e mai fatto (la meta` farebbe risparmiare circa 500 milioni di euro, a crescere negli anni) o le migliaia di Enti e istituzioni inutili. Si tassino le Fondazioni, le rendite finanziarie e tutte le attivita` speculative: provvedimento che permetterebbe di introitare 8 miliardi di euro, con i quali e` possibile avviare una seria riforma fiscale a favore delle famiglie numerose, piu` povere e povere perche` numerose’.

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