Ha stilato una specie di elenco di “buoni e cattivi” nel fronteggiare l’emergenza neve il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca nella sua comunicazione all’Assemblea legislativa delle Marche. Tra i primi, tutti i corpi dello Stato (dai carabinieri, alla polizia, ai vigili del fuoco, al Corpo forestale dello Stato, alla Guardia di finanza al Soccorso Alpino), i partecipanti al sistema della protezione civile, il volontariato “che abbiamo valorizzato con il coinvolgimento di disoccupati, cassintegrati e precari”. Ma anche l’Enel, gli enti locali, il sistema sanitario e gli autotrasportatori, che sono stati in constante collegamento con
le sale operative, fornendo informazioni “in diretta” dalla strade. Ma – ha sottolineato Spacca – “i trasporti ferroviari hanno registrato e registrano i ritardi”. Nonostante il piano neve di Trenitalia, “notevoli sono state le difficoltà per una percentuale elevatissima di convogli. I treni sono stati fermati per guasti provocati dal freddo intenso o per la presenza sui binari di cumuli di neve generati dal vento e si è dovuto provvedere a trasbordare i passeggeri su altri treni o su autobus, oppure a fermare i convogli nelle stazioni”. Tra il 10 e il 12 febbraio “é stato totalmente interrotto il traffico sulle linee interne, tentando di mantenere attive almeno la adriatica e la romana”. Una situazione di cui la Regione ha già chiesto conto a Trenitalia.
