L’OSPEDALE NON INTERESSA PIÙ, MEGLIO L’OMOFOBIA

In tempi di Covid, a Civitanova – la maggioranza che arriva al voto spaccata – decide che bisogna organizzare una manifestazione contro la legge sull’omofobia. Legge approvata dalla Camera dei Deputati e pronta al passaggio in Senato per essere discussa. Difficile da credersi ma questo è quello che è avvenuto l’atra sera in Consiglio Comunale a Civitanova Marche dove per prima cosa è stata ritirata una mozione che parlava dell’Ospedale e che avrebbe perciò permesso di affrontare tematiche legate all’emergenza che stiamo vivendo. Il consigliere di Forza Italia Baioni, a nome della maggioranza, ha ritirato la mozione e su richiesta esplicita di Silenzi di discuterla per l’attualità dell’argomento, il Segretario e il Presidente del Consiglio non lo hanno permesso.

Si è invece discussa un’altra mozione presentata dai 4 Consiglieri di Fratelli d’Italia – di cui 3 assenti – il cui testo, letto da Nori, contesta la legge approvata e si fonda su concetti che ci fanno ritornare indietro di secoli. A relazionare con un taglio integralistico è stata l’assessore Capponi che tra l’altro non aveva titolo per discutere una mozione su competenze che non sono del Comune ma che sono addirittura del Parlamento e che sarebbe dovuta essere discussa dai consiglieri. In sostanza, si è voluto forzare da un punto di vista ideologico e politico, arrivando al punto di approvare lo svolgimento di una manifestazione in tempo di lockdown. Ad esprimere voto favorevole anche il sindaco. Non tutta la maggioranza è stata concorde. Infatti, il capogruppo di Forza Italia Baioni, il consigliere indipendente Croia e la consigliera Monia Rossi hanno scelto di astenersi.

L’intervento dell’assessore Capponi è durato più di mezz’ora e in pratica il Consiglio, su argomenti amministrativi, ha avuto inizio dopo due ore di discussione. Per approvare il bilancio di 13 Partecipate, società del Comune che amministrano decine di milioni, il tempo di intervento è stato quello di 10 minuti.

Così vanno le cose di questi tempi: molta ideologia, molto fanatismo e sulle questioni di merito e concrete poco tempo.

Basti dire che 500 pagine (13 bilanci per decine di milioni) sono state date ai consiglieri solo 5 giorni prima.

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