LEGAMBIENTE NAZIONALE E IL COMITATO PER LA DIFESA DI VILLA EUGENIA HANNO DEPOSITATO IL RICORSO AL TAR CONTRO LA DELIBERA CHE HA SVENDUTO IL DIRITTO DI PRELAZIONE AL PRIVATO

Il Comitato a difesa di Villa Eugenia, composto da cittadini e associazioni, ha depositato ricorso al Tar al fine di ottenere l’annullamento della delibera n. 59 del 27 luglio 2018 con la quale dodici consiglieri di maggioranza di Ciarapica hanno deciso di rinunciare ad esercitare il diritto di prelazione sull’immobile, dopo una vertenza decennale che era stata iniziata dal Sindaco Marinelli, proseguita da Mobili e da Corvatta e che stava per concludersi con la pronuncia definitiva dei giudici del Tar il 7 novembre scorso. Il ricorso è stato intentato da Legambiente al livello nazionale proprio al fine di far emergere il grave danno perpetrato ai danni della collettività, a cui è stato sottratto un patrimonio identitario di inestimabile valore di cui poter fruire, costituito non solo dall’edificio ma soprattutto dall’enorme parco che avrebbe potuto essere l’unico polmone verde della città e di cui i Civitanovesi sono sprovvisti. Ciarapica e 12 dei suoi consiglieri di maggioranza invece, con una fretta inspiegabile, il 27 luglio scorso alle 3:40 di notte votano una delibera nella quale decidono di rinunciare a proseguire la vertenza che si sarebbe conclusa di lì a poche settimane e che avrebbe potuto consentire al Comune di esercitare il diritto di prelazione ed, allo stesso tempo, hanno deciso di effettuare una transazione con un soggetto privato con la quale, sulla base di una valutazione estimativa non supportata da alcuna perizia tecnica, si stabilisce che il Comune per soli 220 mila € rinuncia al diritto di prelazione sull’intera proprietà, costituita dall’immenso parco e dall’edificio. Alla conferenza stampa che si è tenuta oggi erano presenti il coordinatore del Comitato Nicola Lelli, gli avvocati Angelo Gattafoni e Cristina Brasca che hanno predisposto il ricorso, Giorgia Belforte, in qualità di rappresentante di Legambiente e di membro del Comitato, Vera Spanò (PD) membro del comitato, i consiglieri Giulio Silenzi, Tommaso Corvatta, Stefano Ghio, Pier Paolo Rossi, Stefano Mei che hanno sostenuto anche in termini economici l’effettuazione del ricorso. Gli avvocato gattafoni e Brasca hanno evidenziato che la delibera del 27 luglio scorso ha difetti di carattere motivazionale, i quali compromettono la legittimità dell’atto. Ciarapica e i dodici consiglieri hanno dimostrato di ignorare totalmente l’iter attuato dalle precedenti amministrazioni, da Marinelli a Mobili fino ad arrivare a Corvatta, i quali, tutti, hanno proseguito nell’intento di far ottenere al Comune di Civitanova il riconoscimento del diritto di prelazione tramite la pronuncia del Tar ed hanno, così facendo, ingenerato nella collettività un legittimo affidamento rispetto a tale riconoscimento, che è stato del tutto disatteso da Ciarapica e dalla sua maggioranza. Inoltre è grave constatare la mancata perizia tecnica che avrebbe consentito di dare una valutazione puntuale e congrua sul valore della proprietà, sostituita dal parere dell’ufficio tecnico che, senza tale valutazione, si è limitato ad affermare che, per restaurare l’immobile, sarebbe stato necessario un impiego di circa 2 milioni di euri. La delibera ha poi portato a fare la conseguente transazione tra il soggetto privato e il Comune con il versamento della somma di soli 220 € al Comune per far sì che lo stesso rinunciasse all’esercizio del diritto di prelazione, configurando anche i profili del danno erariale. L’avv. Brasca ha anche sottolineato che “il Comune non si è minimamente preoccupato di dare seguito ad un bando pubblico con il quale selezionare un soggetto privato disposto ad investire nel restauro del bene ed a cui si sarebbe potuto dare in gestione Villa Eugenia”. La totale disattenzione per l’interesse pubblico e l’eccessivo uso della discrezionalità amministrativa hanno condotto ad effettuare una scelta che ha penalizzato la città ed alla quale il Comitato vuole porre rimedio con il ricorso al Tar.

Di Vera Spanò
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