LE STRAGI DELLA STANCHEZZA. DI NOTTE LA PERCENTUALE RADDOPPIA

_stragi-del-sabato-seraQuanto è accaduto domenica scorsa a tre amiche Laura De Santis, Giada Gentili e Suela Lala, l’incidente mortale avvenuto alle 2 di notte, nel quale tre ragazze di venti anni hanno perso la vita, spinge ad una riflessione comune. In quella fascia oraria, tra le 22 e le 6 il rischio di incidenti mortali aumenta vertiginosamente rispetto alle altre ore del giorno. Dati Istat alla mano, nelle ore che vanno dalle 10 di sera alle 6 della mattina, nel il 15,6% degli incidenti verificatisi, si è registrato il decesso delle persone che erano al volante. Di fatto gli incidenti della notte non sono in percentuale numerosissimi, ma sono, questo si, estremamente pericolosi. Basti pensare che, mentre l’indice medio nazionale di mortalità è pari a 2,4%, per i sinistri che accadono di notte la percentuale raddoppia, arrivando a sfiorare anche il 5%. Gli incidenti che avvengono nelle ore notturne sono fatali. Solo i morti nelle notti del fine settimana superano la metà dei decessi complessivi che si verificano durante tutta la settimana. Alla luce di questi indiscutibili dati è evidente che il modello del divertimento, spinto fino al nomadismo fra Province e Regioni è determinante. Non sono solo l’alcol e le sostanze stupefacenti da mettere sul banco degli imputati ma è la stanchezza, che troppo spesso, quando si accompagna alla velocità, diventa fatale. A seguire le tendenze, altrimenti si è out, bacchettoni, non si dovrebbe entrare in discoteca prima delle 2 di notte. Moda vuole che prima di arrivare a concludere la serata, debbano esserci vari passaggi, ci si incontra in un locale, se ne raggiunge un altro, pian piano, a più tappe si arriva al centro della festa. Un tour de force al quale il fisico è sottoposto e spesso si arriva a destinazione già stanchi, spossati, quando si arriva…

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