L’ATTIVITÀ CULTURALE DEL MUSEO MALACOLOGICO

Con un grande evento, sabato 25 luglio, alle ore 18.30, sarà riavviata, dopo
il fermo legato ad coronavirus, l’attività culturale del Museo Malacologico
di Cupra Marittima, la più grande istituzione museale al mondo, dedicata al
fantastico meondo delle conchiglie.
Protagonista dell’evento l’artista sambenedettese Patrizio Marcelli che ha
messo a disposizione delle struttura 35 ceramiche dedicate ai moluschi e
all’inquinamento, con un messaggio sociale particolarmente intenso. La
fantasia di Marcelli esplode in creazioni artistiche straordinarie che
trovano naturale collocazione a Cupra Marittima, nel “Louvre” delle
conchiglie.
I colori, le forme e gli abbinamenti di questo grande artista non fanno che
esaltare ciò che i molluschi riescono a realizzare in ogni parte del mondo,
lasciando tutti sbalorditi.
La mostra, contestualmente al museo, nei mesi di luglio ed agosto, sarà
aperta e visitabile tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 16 alle ore
21; non serve prenotazione, ma è necessario l’uso della mascherina e la
distanza di almeno un metro da altri visitatori.
A questa manifestazione, in agosto, sabato 8 alle ore 18.30, seguirà
un’altro evento memorabile per il Museo: l’allestimento di una straordinaria
esposizione dedicata ai “Cammei, gioielli dalle conchiglie”.
Info: malacologia@fastnet.it oppure 3473704310 o visitando il sito del
museo: www.malacologia.org
Presentazione della mostra
Museo Malacologico – Cupra Marittima
PATRIZIO MARCELLI
CERAMICHE NEL MARE
Miti, sogni e inquiete presenze
Le 35 opere esposte sono state realizzate nel 2019-2020 appositamente per
questa esposizione e qui rimarranno in permanenza a fianco della costituenda
sezione dedicata all’inquinamento marino. Cupra non a caso è terra dove
esiste un legame millenario tra l’uomo ed il mare in una storia mai
interrotta di civiltà marinara antichissima.
Un filo conduttore collega tutta la produzione ceramica di Marcelli che
trova nel tema del mare un approdo che mira non tanto all’imitazione del
reale, quanto all’interpretazione di un sogno.
Le espressioni plastiche nascono con l’intento di cogliere, in perfetta
sintesi, acqua, specie ittiche, varianti malacologiche, coralli, crostacei
ed archetipi antichi, frammiste in alcuni casi a legni e plastiche
contemporanee.
Le composizioni mostrano suggestioni e dettagli di un inquieto presente nel
quale l’uomo per troppo tempo si è illuso che la forza del mare avrebbe
potuto contenere e cancellare la sua disattenzione per l’ambiente.
Le opere, pittoriche e scultoree al tempo stesso, mettono in chiara luce la
sua attitudine creativa mediante una moltitudine di figure d’ispirazione
antica.
Immagini complesse che richiamano figure mitologiche maschili e femminili,
pesci, granchi, conchiglie, cani, gatti, gabbiani e paesaggi marini, si
incontrano in una visione giocosa, quasi divertita ed al tempo stesso
disincantata, dove il reale ed il surreale si uniscono in una dimensione
lirica, quasi fiabesca.
Presenze enigmatiche capaci di dialogare con le nostre emozioni che abitano
una dimensione effimera e raccontano di mondi aquatici sommersi.
Sculture che riproducono creature antropomorfe e che alludono al mito della
classicità greca ma che a ben guardare hanno gli occhi definiti da chele di
granchio, un calamaro per naso e per bocca una conchiglia ciprea. La
narrazione del tema risente specie in questo caso di un sentimento epico ed
allo stesso tempo sacrale, arricchendosi di chiari connotati simbolici.
Alla preziosa leggerezza dei coralli lavorati con smalti a spessore,
contrappone l’inquietudine dei materiali non degradabili, con una mal celata
nostalgia per il paradiso perduto. Ne risultano composizioni dalla potente
carica espressiva, realizzate sempre con tecnica originale e personalissima.
Immaginazione ed esperienza come base per la conoscenza sono dunque due i
pilastri su cui poggia l’arte di Patrizio Marcelli, artista che sogna ed
impiega le sue conoscenze tecniche per comunicare emozioni, sentimenti e
smuovere le coscienze mostrando un inesauribile furore creativo che colpisce
e fa riflettere.
Come un moderno placido traghettatore Patrizio Marcelli ci porta in questo
mare, tra passato e futuro, in un viaggio senza speranza.
Tramontato il tempo del mare come luogo dove tutta la vita ha avuto inizio,
finita l’era dei mostri marini e degli eroi che si nutrono di gloria è ora
di cercare una nuova rotta per il ritorno alla purezza. Tolta l’ancora, è
tempo di salpare seguendo il volo dei gabbiani che si librano nell’azzurro
del cielo tracciando percorsi infiniti nell’attesa di tornare al proprio
nido.
Questa mostra rappresenta dunque un viaggio artistico immaginario lungo
tutta una vita, per il quale tempo e spazio non sono mai abbastanza per
inventare nuovi mondi da sognare.
Come compagni sulla nave di Ulisse siamo chiamati a farci guidare per mare
seguendo le orme di un uomo ricco di astuzie, che a lungo ha vagato, che di
città e di molti uomini ha conosciuto la mente e di molti dolori ha patito
il suo animo sul mare, lottando per la vita e per il ritorno.
Walter Scotucci

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