LA MORTE DI ADELIO RE, LA CORTE D’APPELLO DI ANCONA CONDANNA LA FINCANTIERI A RISARCIRE I FAMILIARI

Oltre “all’assenza di dimostrazione dell’idoneità tecnica delle maschere messe a disposizione di dipendenti impegnati nelle lavorazioni all’interno delle navi, è provata l’assenza di vigilanza del datore di lavoro circa l’effettivo uso di tali mezzi”. E’ un passaggio della sentenza della Sezione lavoro della Corte d’appello di Ancona, che, ribaltando la sentenza del tribunale, ha condannato la Fincantieri a risarcire i familiari di Adelio Re, un dipendente morto a 60 anni, nel 2002, per un tumore ai polmoni causato dall’esposizione alle polveri d’amianto. I giudici hanno riconosciuto un risarcimento danni di 168 mila euro alla moglie e di 93 mila euro a ciascuno dei due figli. Con la rivalutazione e gli interessi, la somma supererà i 400 mila euro. La vittima, dipendente Fincantieri tra il 1967 e il 1994, era un elettricista addetto agli impianti interni delle navi.

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