Il FUTURO DEI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO, IN ITALIA, NELLE MARCHE

Questo tema è stato ampiamente discusso in questi giorni. Non sempre lo è stato con cognizione, più spesso lo è stato in termini propagandistici.
Intanto va chiarito che il punto di primo intervento, che nelle marche esiste dal 1992, è cosa ben diversa dal pronto soccorso. Solo quest’ultimo fa le emergenze e le prestazioni complesse essendo dotato di Dea. In provincia di macerata dal 1992 ci sono solo tre pronti soccorso (camerino, macerata, civitanova). Tutti gli altri sono ppi.
Ho la brutta abitudine di studiare le cose di cui parlo e mi piacerebbe che la buona politica, invece di riunirsi solo per tirare pietre contro il nemico di turno, si riunisse per fare informazione e magari spiegare ai cittadini i contenuti del decreto del governo n.70/2015. Magari anche con il contributo dei principali media. Sarebbe molto più semplice ragionare tutti insieme.
Indipendente dal giudizio che ciascuno di noi ha di esso, il dl 70/15 è il solo ed inderogabile riferimento normativo in materia di sanità. È un atto con il rango di legge dello stato.
Non è derogabile dalle regioni. Purtroppo. lo sanno bene i cinquestelle che non hanno potuto presentare un quesito referendario su tale materia, aimè sottratta alla competenza delle regioni. Lo scopriranno presto coloro che si sono avventurati in liti giudiziarie temerarie.
Va aggiunto che a tale decreto nessun parlamentare e nessun gruppo parlamentare ad oggi ha proposto alcuna obiezione. Quindi sembra condiviso.
Esso prescrive che il 31/12/16 negli “ospedali di comunità” verranno inderogabilmente chiusi i ppi è sostituiti con postazioni medicalizzare. Ovvero mezzi di soccorso dotati di unità di rianimazione mobile e personale specializzato.
Aggiunge poi il decreto legge che nel frattempo vanno ridotti da h 24 a h12 i ppi più insicuri e con minori prestazioni. Questa prescrizione dai primi di marzo ridurrà quasi tutti i ppi presenti da h24 ad h12. Per ovviare a questo, e garantire un’assistenza h24, in attesa della trasformazione definitiva del 31/12/16, il PRESIDENTE CERISCIOLI, D’ACCORDO CON IL GRUPPO PD, HA AUMENTATA LA DOTAZIONE DI MEDICI NELLE ORE NOTTURNE. UNA SCELTA FORTE E CHE HA COSTI NOTEVOLI. LA SOLA COSA SERIA CHE SI POTEVA FARE.
Aggiungo che la presenza in tutti gli “ospedali di comunità”di postazioni medicalizzare, ovvero le msa h24, in sostituzione dei ppi, non rappresenta un passo indietro ma piuttosto garantisce un servizio più qualificato, sicuro, radicato sul territorio. Ovvero si rafforza la rete dell’emergenza.
Questi sono i fatti.
Fare la battaglia su un servizio a termine (8 mesi), e in via di trasformazione, mi sembra poco lungimirante.
Il tema non è quindi come salvare il ppi ma piuttosto come assicurarsi che si mantenga un servizio adeguato con la sua trasformazione in postazione medicalizzata.
Questo tema merita una riflessione e riguarda il ruolo dei medici di continuità assistenziale ed il potenziamento dei servizi territoriali.
Il dibattito inizia ora. Ma per parteciparvi occorre un duplice sforzo: parlare della sanità reale e non di quella percepita, parlare di cose concrete e non farsi sedurre dalla tentazione di un applauso.

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