Il FATISCENTE ASSESSORATO ALLO SPORT DI CIVITANOVA

Non si può che esprimere il più totale dissenso dalla politica sportiva adottata in ambito civitanovese. Si constata con rammarico e preoccupazione di come, da anni oramai, sia totalmente assente un Assessorato allo Sport forte e competente, che percepisca i reali problemi delle Società Sportive e adotti a tal riguardo dei rimedi in tempi brevi e certi. Qualunque disciplina praticata nella città risulta essere ostacolata dalla mancanza degli spazi necessari allo svolgimento e da una politica miope e menefreghista che relega lo sport e le sue diramazioni agli ultimi posti della scala gerarchica delle preoccupazioni. E’ preciso dovere di qualsiasi Amministrazione, qualunque colore politica essa rappresenti, adoperarsi per la riuscita di manifestazioni sportive e per il sostegno a tutti quei sodalizi che quotidianamente affrontano sacrifici e rinunce pur di portare avanti una passione e una funzione sociale che solamente lo sport sa ricoprire. La pratica sportiva, generalmente intesa, è ancora oggi sinonimo di benessere fisico e psicologico, di aggregazione e fratellanza oltre ogni colore di pelle ed etnia. Risulta scandaloso che non si adotti una politica a medio- lungo termine efficace e risolutiva delle tante problematiche, che non riguardano solamente gli spazi adibiti alle società interessate. In molti casi risultano inagibili o quasi gli spazi adibiti a spogliatoi, troppo spesso in condizioni fatiscenti e per nulla decorosi. In molti casi risultano divieti imposti alle Società riguardo l’utilizzo e, il modo dello stesso, in alcune palestre cittadine. Spesso le Società sportive sono costrette ad organizzare eventi e gare al di fuori del territorio comunale perché trovano in altri Comuni confinanti le condizioni necessarie per la disputa di eventi e memorial. Senza pensare all’utilizzo del locale Antistadio, sovraffollato e spesso condiviso da più squadre in orari combacianti e nel bel mezzo di un allenamento. Risulta oltre modo scandaloso che si adoperi a trattare lo sport e i soggetti ad esso collegati solo per finalità politiche ed elettorali, senza tener conto delle finalità ludiche, educative e sociali che la pratica sportiva ricopre. Il senso di aggregazione, lo spirito di sacrificio e la passione che molti dirigenti investono, oltre il tempo e il denaro, troppo spesso vengono frustrati da comportamenti iniqui e ambigui.. Se la pratica sportiva e la formazione sportiva collegata non risulta essere una priorità è sufficiente dirlo, ma bisognerebbe avere il coraggio di spiegarlo a tutti quei dirigenti che quotidianamente spendono denaro e tempo inseguendo una passione che invece di essere incentivata, troppe volte è addirittura ostacolata

Di Emanuele Trementozzi

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