Come stanno le cose lo sappiamo tutti, ma come andranno è ancora un mistero. Dopo il ricorso accolto dal Consiglio di Stato con il quale ha annullato delle elezioni provinciali del 2009, Luigi Gentilucci,ospite di E’Tv e leader della L.A.M., lista esclusa dalla corsa per un mero errore materiale, lascia tutto appeso ad un filo. Al filo del “dialogo programmatico per il bene dei cittadini”, ad un patto di scambio che “non ha nulla a che vedere – dice – con posti e poltrone”. In testa, l’uomo del momento, ha le idee chiare. Chiarissime. “Fiducioso che in Italia esiste ancora una giustizia” e forte delle ragioni dei suoi legali secondo il quale “dicono la verità quando ammettono che ho la facoltà di fermare tutto”, il primo cittadino di Pievetorina si sente nelle condizioni di dettare le regole del gioco: “O il dialogo oppure si va al voto”. Lontano dalla logica del chi offre di più, seppur per malizia qualcuno stenta a crederci, Gentilucci si è vantato di “onesta e correttezza. Elementi questi che ci hanno spinto ad intraprendere questo percorso dove noi della lista L.A.M siamo state vittime di un sistema che ha prodotto questa degenerazione”. Ad un Capponi che parla di “danno incalcolabile”, Gentilucci, “che non ha condiviso alcune decisioni del suo Governo”, risponde: “Qualcuno potrebbe dire che fortuna se Capponi va a casa”. A coloro che lamentano in tempi di crisi uno sperpero di denaro in caso di elezioni, risponde “Questa è futile demagogia. In un anno non dovendo più pagare 10 assessori e un Presidente della Provincia recupereremo i soldi della campagna elettorale”. Ma arriviamo al punto. Cosa vuole dunque Gentulicci, sempre che sia nella condizioni di poter chiedere, per rinunciare al voto ed evitare di mandare Capponi a casa e la Provincia al voto?”Interlocutori con cui dialogare (più attenzione da parte della Provincia nei confronti della montagna, penalizzante l’accordo tra gli Atenei, no alla conduzione del Gal ad un funzionario bensì ad un amministratore), altrimenti…”. Altrimenti… non resta che attendere la sentenza il cui dispositivo di decisione sembra non lasciare spazio alla fantasia: “Il Consiglio di Stato accoglie l’appello e, per l’effetto, in totale riforma della sentenza appellata, annulla le operazioni elettorali. Spese compensate. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall’autorità amministrativa”. Venerdì mattina, lo stesso Gentilucci ha annunciato una conferenza stampa al Venanzetti di Macerata. “In quella sede scioglieremo tutti i nodi”.