FUCCHI SCRIVE A MICUCCI “GRAZIE PER L’ATTENZIONE VERSO LE VICISSITUDINI CHE RIGUARDANO IL CENTRO STUDI CIVITANOVESI”

fucchiDa Sergio Fucchi, del Centro Studi Civitanovesi, al capo gruppo consigliare del PD civitanovese:
“Caro Micucci, ti ringrazio per l’interessamento che il centro sinistra ha per le vicissitudini del Centro Studi Civitanovesi, dimostrando di essere attento anche alle questioni attinenti la cultura della nostra città. Come ben sai fu proprio negli anni in cui Civitanova era retta da amministrazioni di centro sinistra che si costituì quella pattuglia di intellettuali e studiosi, tra cui mio padre, il maestro Fucchi Ricciotti, che nel tempo divenne la realtà più importante nel panorama culturale cittadino. E fu proprio grazie alla sensibilità e lungimiranza delle istituzioni di allora che il CSC, nelle sue varie denominazioni, mantenne la propria assoluta indipendenza, riuscendo sempre a portare avanti la propria vocazione di ricerca e divulgazione con la pubblicazione della collana “Civitanova. Immagini e Storie”. Quando il Comune aveva disponibilità, tramite la Biblioteca, pagava il conto della tipografia, quando queste disponibilità non c’erano, il CSC ricorreva alla sensibilità di sponsor privati: il primo numero della collana ha visto la luce grazie ai soldi di due sponsor privati. Mi preme sottolineare che le amministrazioni comunali di quegli anni hanno sempre avuto piena fiducia nell’operato del CSC e che solo dopo l’avvento del centro destra sono cominciati i tentativi di controllo da parte del Comune. Nel 2004 il Sindaco impose al CSC di accogliere al suo interno il presidente del Consiglio di Biblioteca, con l’incarico di controllarne l’operato e di vagliare i contenuti da pubblicare nella collana. Ma fu grazie alla sensibilità e all’intelligenza della presidente del Consiglio di Biblioteca di allora, apprezzata e stimata insegnante, giornalista e autrice di pubblicazioni, che il CSC riuscì a mantenere la propria indipendenza. Ma tutte le belle storie hanno un fine e questo avvenne all’indomani dell’ultima tornata elettorale: anche l’ultimo ostacolo venne rimosso con la nomina di un nuovo presidente del Consiglio di Biblioteca. Nel settembre del 2009 usci il numero 13 della collana, la cui tematica venne imposta dal Comune e i contenuti, prima volta in assoluto, subirono il vaglio e la censura del presidente del Consiglio di Biblioteca. Il resto è storia recente. Caro Micucci, sono pienamente convinto che un’amministrazione di centro sinistra, prima di sposare supinamente le tesi accusatorie nei confronti del CSC, avrebbe convocato le parti per ascoltare entrambe le campane, tentando quella mediazione che non avrebbe portato a questa grottesca situazione che sta gettando nel ridicolo la nostra piccola cittadina: affidare agli avvocati e a spese della collettività la soluzione di questioni di “lana caprina”.

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