FIRMATA LA CONVENZIONE TRA GLI OSPEDALI RIUNITI DI ANCONA E IL CENTRO CLINICO NEMO

Con l’avvio del progetto NeMO, la sanità marchigiana raggiunge un altro importante traguardo. Si tratta di un centro ad alta specializzazione, pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le distrofie muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Patologie altamente invalidanti con un grave impatto sociale, caratterizzate da lunghi e complessi percorsi di cura e assistenziali, per le quali, purtroppo, al momento non c’è possibilità di guarigione. Dopo Milano, Roma, Messina e Arenzano in provincia di Genova, ora anche le Marche potranno diventare un punto di riferimento per il centro e il sud Italia. Un percorso lungo iniziato con un protocollo di intesa sottoscritto dalla Regione Marche e dalle Associazioni dei pazienti: Fondazione Dr. Dante Paladini onlus, UILDM Onlus Direzione Nazionale, UILDM Sezione di Ancona, UILDM Sezione di Pesaro, AISLA Onlus, Ass. Famiglie SMA – Genitori per l’accoglienza Onlus, Parent Project, CIDP Italia Onlus e Collagene VI Italia Onlus.

Obiettivo, quello di avere un Centro clinico regionale di eccellenza realizzato secondo i migliori standard organizzativi, gestionali e professionali di settore, dedicato alle malattie neuromuscolari, presso l’A.O.U. Ospedali Riuniti di Ancona.

“Con NeMo – ha detto Alberto Fontana, Presidente del Centro Clinico NeMO – abbiamo voluto dare una risposta clinica e allo stesso tempo creare le condizioni affinché ci sia una ricerca in grado di sconfiggere un giorno le malattie neuromuscolari. Ad Ancona ci saranno 14 posti letto e cercheremo appunto di dare quella risposta che parte dalla diagnosi e che poi si occupa anche di tutte quelle complessità che la malattie neuromuscolari presentano.”

“Parliamo di malattie che sono finalmente diagnosticate fino in fondo – ha detto Michele Caporossi, Direttore Generale A.O.U. Ospedali Riuniti di Ancona, – malattie che in passato nemmeno si conoscevano, che coinvolgono condizionandola , la qualità della vita delle persone e che necessitano di una risposta che deve arrivare sia a casa delle persone ma anche attraverso la centralizzazione di alcuni servizi di alta diagnostica e di presa in carico dei pazienti. Oggi è l’inizio di una strada che sarà lunga ma di grande speranza, una strada che nasce anche grazie alla solidarietà di famiglie e associazioni.

“Siamo il quinto centro in Italia” – ha detto un soddisfatto Luca Ceriscioli, Presidente della Regione – “Noi diciamo che bisogna sempre mettere al centro la salute delle persone, ma sappiamo anche quanto è poi difficile farlo. La forza di questo progetto è che riesce ad integrare tutti gli aspetti necessari dando una risposta di grandissima qualità.”

“Multidisciplinarietà e multiprofessinalità sono un valore aggiunto in ambito ospedaliero – ha sottolineato Lucia Di Furia, dirigente del Servizio Sanità Regione Marche – per una maggiore qualità della presa in carico territoriale”

“La nostra – ha dichiarato il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi – è un’attività di ricerca di primissimo livello che ci viene riconosciuta dal mondo intero. In particolare, per quanto riguarda le malattie neuromuscolari vorremmo sempre di più potenziare la ricerca.”

Il punto sullo stato dei lavori dei locali che ospiteranno il centro è stato fatto dal direttore sanitario di Ospedali Riuniti Ancona, Alfredo Cordoni che ha anche parlato di un futuro in cui si potrà arrivare alla ricerca traslazionale.

Mentre il direttore amministrativo di Ospedali Riuniti Ancona, Antonello Maraldo ha messo in evidenza il percorso che si dovrà compiere nei prossimi mesi che vedrà in campo tutte le professionalità con l’impegno congiunto di Regione Marche, Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti Ancona e Centro Nemo

Tra gli interventi nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, anche quello di Roberto Frullini, presidente della Fondazione Dr. Dante Paladini onlus nonché presidente delle Cnfcooperative Federsolidarietà Marche e paziente “esperto” che si è sempre impegnato con e dentro le istituzioni per una maggiore attenzione prima e migliori soluzioni poi nei confronti delle malattie neuromuscolari, il quale ha ribadito come la Fondazione creda che tutte le persone affette da patologie neuromuscolari possano migliorare la propria qualità della vita e rallentare l’avanzamento della malattia, attraverso cure sempre più adeguate e grazie all’incremento della ricerca e della formazione degli operatori sanitari.
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