ENNESIMO RINVIO. RISCHIO DI PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA

Gli amministratori di centrodestra non si mettono d’accordo e, anzi, si spaccano su due fronti: uno maggioritario guidato dal sindaco di Macerata e uno, al momento minoritario, guidato dal sindaco di Civitanova. La partita in gioco è enorme perché si tratta di mantenere pubblica la gestione dell’acqua che per legge deve vedere entro il 2024 la creazione di un gestore unico. Sono anni che si sta discutendo di questa scadenza, sono stati pagati fior di professionisti per stabilire le modalità, ma il centrodestra che amministra oramai il 90% dei Comuni è stato incapace per motivi di bottega di trovare una sintesi su un problema che riguarda tutti i cittadini. I veri responsabili di questa incapacità sono due: il sindaco di Macerata nonché presidente della provincia di Macerata Sandro Parcaroli e il sindaco della città più grande, capofila dei comuni di centro destra, Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova.
Ieri l’ennesimo rinvio all’assemblea dell’Ato (assemblea che riunisce tutti i sindaci) dove si sarebbe dovuta prendere una decisione. Parcaroli ha presentato una proposta articolata che in pratica prevede una società consortile dove di fatto le attuali società che gestiscono l’acqua (APM, ASTEA, ATAC ecc.) rimarrebbero comunque attive mentre Ciarapica, e insieme a lui gli amministratori comunali di Fratelli d’Italia, è contrario a questa ipotesi.
La cosa incredibile è che Ciarapica ha votato contro la proposta di Parcaroli ma, al contempo, non ha presentato a sua volta una proposta articolata (le amministrazioni lavorano con gli atti e non con le parole). Evidentemente Ciarapica ha avuto di meglio da fare in tutto questo tempo.
Sullo sfondo, la privatizzazione dell’acqua in quanto se non si arriverà al gestore unico/pubblico nei tempi previsti dalla legge, al bando potranno partecipare anche le società private che andranno così a gestire un bene prezioso come l’acqua che dovrebbe rimanere pubblica, così come sancito dalla stragrande maggioranza degli italiani con un referendum.
A parole sono tutti d’accordo poi, nei fatti, il centrodestra dimostra l’incapacità di governare facendo prevalere gli interessi delle proprie parrocchie partitiche su quelli dei cittadini.

Una risposta

  1. A. Paolorosso ha detto:

    Viene da pensare che è criterio appositamente concepito per favorire il privato di turno…

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