EMERGENZA COVID. IL COMUNE CHIEDE I SOLDI DELLA MENSA SCOLASTICA ALLE FAMIGLIE MA NON ATTIVA IL PAGAMENTO ON LINE

In piena emergenza Covid l’amministrazione Ciarapica chiede alla famiglie di saldare il pagamento della mensa scolastica. “Sono pagamenti richiesti anche per importi inferiori a 30 euro, che costringerebbero i genitori ad uscire di casa, in assenza della possibilità di pagare online”. La denuncia è firmata dal Comitato dei genitori ‘Insieme cambiano la mensa’. “Abbiamo ricevuto – spiegano – diverse segnalazioni da parte di famiglie che usufruiscono del servizio di refezione scolastica che, in piena emergenza Covid-19, hanno ricevuto nel mese di Marzo e Aprile, continui solleciti, attraverso invii di 3 sms, che invitavano a saldare il proprio debito ‘urgentemente’ recandosi nei negozi convenzionati o nell’ufficio comunale preposto al pagamento. Troviamo l’atteggiamento del Comune, e in particolare, dell’Ufficio Servizi Sociali, guidato dall’assessore Barbara Capponi, del tutto illogico e in netto contrasto con le direttive imposte in queste settimane di emergenza Coronavirus dal governo e dal Sindaco Fabrizio Ciarapica che invitano tutti i cittadini a rimanere a casa e ad uscire se non per comprovati motivi di necessità”. In merito all’invio di sollecito di pagamento del servizio di refezione scolastica tramite sms esprimono il loro disaccordo. Il comitato chiede dal 2017 l’attivazione della modalità di pagamento online, come avviene da anni nel Comune di Macerata, senza avere avuto finora risposta dal Comune. Alla Capponi chiedono perciò “come possono effettuare il pagamento el dovuto quelle famiglie che risiedono fuori Civitanova e i cui figli frequentano le scuole in città? Non riusciamo a comprenderlo, dato che non è possibile pagare online il servizio di refezione scolastica, né uscire dal proprio Comune di residenza per adempiere a tale obbligo”. “Tutto ciò – è l’amaro giudizio – mentre l’assessore Capponi nei giorni scorsi ha sottoposto centinaia di civitanovesi in difficoltà alla gogna della fila in piazza per chiedere il buono spesa”.

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