DIOMEDI SARACINESCA, REAL MUSCOLINA IN OTTIME MANI

michele-diomedidi Emanuele Trementozzi
Da quasi professionista a poco più che amatore. Ma sempre con unica passione nel cuore: giocare a calcio, specificatamente in porta. Stiamo parlando di Michele Diomedi, estremo difensore della Real Muscolina seconda in classifica; numero uno meno battuto del girone e con imbattibilità che dura ormai da cinque gare consecutive.

Buongiorno Michele, lei tiene molto al suo piccolo record. Ce lo descrive?
Salve. Effettivamente il fatto di non prendere gol da così tante gare ti dà fiducia e autostima tale che vorresti proseguire all’infinito. Anche se questo ovviamente è impossibile. Però mi godo questo momento e ho un unico rimpianto: quel gol subito contro San Giuseppe al 92esimo che se non ci fosse stato adesso avrei l’imbattibilità ancora maggiore. Ma questi sono dettagli. E’ la squadra che mi ha permesso di fare questo e ringrazio tutti i mie compagni.

Lei qualche anno fa ha sfiorato la carriera professionistica. Sembrava per fatto il passaggio al Fano, allora in C1. Poi…?
Come purtroppo accade nella vita sono incappato nella persona sbagliata che ha ostacolato il mio passaggio tra i professionisti. In Eccellenza, da dove provenivo, ero seguito come procura da un vecchio ex allenatore della zona e attualmente mister in una squadra sarda. Ma al momento di concludere l’accordo con il Fano, era richiesto un procuratore professionista iscritto all’albo. E questo signore, non potendo più sfruttare la mia immagine per i suoi profitti ha di fatto ostacolato il mio passaggio in C1. Una brutta storia che mi ha segnato molto.

Sono stati momenti difficili immagino…
Certamente, avere a che fare con il brutto del calcio e accorgerti che alcuni ambienti sono contaminati da personaggi senza scrupoli fa venire voglia di mollare tutto. Sono stato anche fermo alcuni mesi, ma poi ho deciso che anche in categoria più basse avrei dovuto continuare a perseguire la mia passione.

Ci racconta un pò la sua carriera calcistica?
Ho iniziato nei pulcini della Vigor Sma, con il grande Dante Centini in qualità di preparatore dei portieri. Ex Inter per intenderci, gran bella persona. Quindi dopo sei stagioni ho indossato la casacca della Robur Macerata, due anni molto intensi. Abbiamo vinto il campionato e partecipato alle finali regionali, con una sconfitta in finale per due a uno contro la C.s.i. Delfino Fano che ci ha negato la gioia di partecipare alle finali nazionali in Sardegna.

La interrompo un attimo. In seguito alla Robur Macerata, due esperienze fondamentali che le hanno segnato il cammino: Vis Civitanova e Ancona Calcio.
Esattamente. La Vis in quella stagione era gemellata con il Parma calcio e questo mi ha dato modo di partecipare alla preparazione estiva con mister Magrini in Trentino. Un esperienza dura ma affascinante; il primo contatto con il calcio che conta. Poi l’ Ancona con cui ho disputato due stagioni con la Beretti e la Primavera; vincendo un campionato Beretti e facendo coppia fissa in squadra con Marco Storaci, attualmente portiere della Juventus. Di quella società ricorderò sempre il grande supporto di mister Persico, preparatore dei portieri con grande esperienza alle spalle. Con il fallimento della società ho ottenuto lo svincolo e sono approdato all’Urbisalviense, allora militante in Eccellenza. Un’ottima società, presieduta da Tombolino e molto organizzata. Da qui l’esperienza di Fano precedentemente raccontata.

Prima di approdare alla Real Muscolina, ha indossato altre casacche?
Ho giocato una stagione con la Sangiorgese, ma l’esperienza è stata negativa per via dello scarso utilizzo. Anche se a quella stagione è legato il ricordo più bello di una partita: rigore parato contro la Jesina a Cabello all’esordio. La Real Muscolina è arrivata quasi casualmente. Il primo anno abbiamo vinto Coppa Italia Provinciale e Regionale, ma non abbiamo ottenuto il pass per la Seconda categoria perché non avevamo l’anzianità minima di tre anni, necessaria in F.I.G.C.

La Real Muscolina è presieduta da suo padre. Le ha mai creato problemi questa situazione?
Forse all’inizio la malignità di certe persone sì, ma adesso non più. Al massimo i miei amici e compagni possono fare delle battute, ma sono assolutamente bonarie e amichevoli. Credo di essermi sempre meritato il posto, al di là del fatto che mio padre sia il Presidente. Sono stato costretto a lasciare la squadra solo in seguito ad una squalifica di un anno e mezzo rimediata al termine di una gara di campionato, con il direttore di gara che ha dichiarato di essere stato colpito ripetutamente. In effetti sono stato insultato dallo stesso e ho reagito con uno sgambetto, ma il suo referto l’ho sempre considerato falso tanti che ho presentato diversi ricorsi in Commissione Disciplinare arrivando fino a Roma. Tornato in campo ho avuto problemi con l’attuale allenatore dello United Perini, ma in seguito al suo allontanamento sono rimasto nella società e ci milito tutt’ora con grande piacere

Siamo ai saluti. C’è qualcuno che vuole ringraziare?
Sicuramente il mio attuale mister Corallini, che mi ha sempre stimato e spronato a dare il meglio. Poi il secondo mister Mauro Cristiani, che segue le nostre avversarie costantemente per preparare bene le gare. E soprattutto i mie genitori, che mi hanno fatto crescere con tanto spirito di sacrificio e li ringrazio per quello che mi hanno fatto ottenere nella vita, oltre che nel calcio

Michele Diomedi, imbattuto in campo e tenace nella vita. ” E’ importante sapersi rialzare ” recita un vecchio detto. Lui si è sempre rialzato più forte di prima

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *