DELITTO REA, IL CERCHIO SI STRINGE INTORNO ALL’ASSASSINO. TROVATO UN ORECCHINO CHE PROBABLIMENTE APPARTENEVA ALLA VITTIMA

Con tutta probabilità, Carmela-Melania Rea non è stata uccisa nel posto in cui è stato trovato il suo cadavere, nel Bosco delle Casermette, in provincia di Teramo. L’intervento di un cane e degli agenti del soccorso alpino della Guardia di finanza ha avuto ieri pomeriggio esiti importanti nell’indagine. Oltre ad un orecchino della donna, sarebbero state rinvenute tracce biologiche che comproverebbero una colluttazione fra la donna e il suo carnefice e che, dunque, la povera Melania sia stata assassinata proprio in quella pineta nel Teramano. Elementi confermerebbero anche l’uso sul posto di un’arma da taglio; si tratta di altre tracce di sangue, oltre quelle già rilevate al momento della scoperta del cadavere, che sono state fiutate dal cane della Guardia di finanza. Particolari che gli
investigatori ritengono molto utili alle indagini. Intanto, il cugino
della donna, Enzo Secondulfo, ritiene che il colloquio tra gli investigatori e il marito Salvatore Parolisi, si stato utile alle indagini.

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