DALLA PETENA AD ANNA FALCHI

Tutto si poteva pensare ma che l’evoluzione culturale a Civitanova passasse dal carnevale dedicato a la Petena, ai personaggi famosi che dovevano aprire – come l’amministrazione aveva sostenuto – una stagione di valorizzazione della storia cittadina anche attraverso il carnevale – ad Anna Falchi, ce ne passa. Eppure gli scorsi anni il carnevale ha attirato sempre il pieno di persone, di bambini, indipendentemente da chi ha presentato la manifestazione, sempre all’altezza professionalmente parlando a fronte di un compenso di poche centinaia di euro. Invece ora si chiama una madrina che senza meno costerà sui 6/7000 €. Tanto non sono soldi del Sindaco o della Centioni ma sono soldi pubblici per cui sono solo numeri. Per apparire e per il circenses non si bada a spese. Meglio fare i parsimoniosi dando all’Ant (Assistenza medico specialistica a casa dei malati di tumore) solo 2000 €. Per Anna Falchi non ti bada a spese nel tentativo di imitare Macerata dove la Falchi quando era sulla cresta dell’onda è già stata madrina. Insomma, prima si copiano, spendendo una barca di soldi, le luminarie di Porto Sant’Elpidio, ora si prova a copiare il format del carnevale di Macerata.

Da registrare che anche quest’anno non ci saranno i carri allegorici, ma solo i gruppi mascherati, meravigliosi per carità, però il carnevale tradizionale a Civitanova era con i carri.

Insomma si spende e si spande ma d’altronde, a chi interessa se 600 famiglie non hanno avuto il contributo per il caro affitti e il Comune non ha previsto nulla? A chi interessa se le famiglie in stato di bisogno non hanno potuto usufruire del buono per il caro bollette?
I soldi che creano consenso sono quelli del circenses.
Insomma sembra proprio che Ciarapica sia capace di far rimpiangere contemporaneamente la Gabellieri e la Gironacci per quanto è rasoterra il suo modo di fare.
Di Giulio Silenzi

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