#COSECHESIDICONO…PAGA CHI SBAGLIA

L’occasione una partita di calcio per la conquista di una coppa europea. Per la gran parte dei tifosi è il pretesto per un viaggio, il piacere di assistere a uno sport appassionante, di incitare la propria squadra del cuore e di sperare nella vittoria. Per pochi altri è il momento di dare sfogo agli istinti più bassi, incontrollabili se abbinati a stati di
alterazione alcolica.

Erano sei mila i tifosi olandesi presenti alla Stadio Olimpico per assistere all’incontro tra la Roma e il Feyenoord di Rotterdam. Un palmares notevole quello della squadra olandese: vinti 14 campionati, una coppa intercontinentale, due coppe Eufa, una coppa Campioni.

Le immagini della fontana del Bernini di Piazza di Spagna hanno fatto il giro del mondo. All’inizio sembrava che fosse affogata tra bottiglie e sporcizia di ogni genere, poi si sono visti i danni definiti irreparabili, permanenti: 110 colpi sparsi qua e là che segneranno per sempre il bianco travertino.

“A vent’anni si può anche sbagliare”. È vero e non solo a vent’anni. Errare humanum est secondo la nota locuzione latina. È il perseverare, nell’errore, che è diabolico.

Sembra che l’Italia sia un porto franco per i tifosi più incontrollabili. Secondo Massimo Rossetti, avvocato di Federsupporter (l’associazione di tutela delle tifoserie) non è un problema normativo ma di applicazione delle leggi che lascia una sorta di impunità, nota in tutta Europa. Già nel 2013
in occasione di Lazio Varsavia sempre nella capitale ci furono episodi simili seppur di non uguale gravità.

Le responsabilità istituzionali ora si rimpallano tra Ministero, Questura, Amministrazione Comunale. Forse cadrà qualche testa. Si chiede il risarcimento allo stato olandese che lo nega. Ovviamente. Perché si può sbagliare, ma paga chi sbaglia.

Immaginiamo che un’orda di barbari italiani, di quelli “nati solo per il rutto” come li definisce Serra, per motivi oscuri si accanisca contro la Torre Eiffel e ne mini per sempre l’integrità. Dovrebbe essere lo stato italiano, quindi tutti gli italiani, a risarcire o i singoli responsabili del misfatto?

La risposta del Sindaco di Rotterdam è stata molto saggia: sostegno a individuare i responsabili.

E forse noi italiani che stiamo inveendo contro l’Olanda tutta dovremmo sentirci un po’ in colpa per aver capito solo attraverso questa scellerata vicenda quanto sia importante il nostro patrimonio di arte e di storia a cui ogni giorno concediamo solo occhiate rapide e distratte.

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