CONTAINER SPERONA PESCHERECCIO,SFIORATA TRAGEDIA IN MARE. LA TESTIMONIANZA DI GAETANI

a3Container sperona peschereccio civitanovese, tragedia sfiorata in mare. Ora è attraccata al porto di Civitanova. E’ al riposo insieme alle altre barche, come se niente fosse, ma se l’è vista davvero brutta ieri mattina la Dante Padre, imbarcazione per la pesca dell’armatore civitanovese Angelo Gaetani, di 47 anni. Il peschereccio ieri mattina, intorno alle 9 si è scontrato con una nave, un portacontainer a 44 miglia dalla costa. A bordo del Dante Padre c’era l’armatore Angelo Gaetani ed altri tre uomini dell’equipaggio. Al timone c’era Anacleto Ripari. L’esperienza di ieri mattina mi fa ancora paura perché ci siamo ritrovati una nave lunga un centinaio di metri se non di più che ci ha tamponato, solo che in mare un incidente del genere costa la vita. Ancora non capisco in base a quale santo ci siamo ritrovati tutti illesi e con danni relativamente gravi, rispetto a quello che poteva accadere, una vera tragedia scampata, dice il timoniere di bordo Ripari. Sulla nave che ha letteralmente investito il peschereccio in mare aperto, che si è scoperto essere del Centro America, diretta in Grecia, c’era un equipaggio di turchi che, almeno secondo le ricostruzioni dei marinai civitanovesi sono rimasti impassibili durante l’impatto e, come se niente fosse, hanno continuato indisturbati il loro percorso verso sud. Il Dante Padre una vistosa lesione sul lato sinistro della prua l’ha riportata, ma i guasti non sarebbero particolarmente gravi. Il portacontainer che l’ha investita però, partito da Porto Nogaro, lungo circa cento metri e largo cinquanta, dovrà comunque rispondere dei danni riportati all’imbarcazione di Gaetani alla Capitaneria di Civitanova. Al momento dell’impatto infatti, il peschereccio civitanovese era fermo, con le reti in mare e gli uomini che erano a bordo stavano pescando. <Ho sentito un forte schianto e l’imbarcazione che si spostava sul lato dritto, verso destra. Ci hanno investito da sinistra e grazie a Dio c’erano i cavi di acciaio dei divergenti che erano in tesa ed hanno attutito e spostato lo scafo nostro, in modo che quel portacontainer non arrivasse proprio sulla poppa dell’imbarcazione. In un primo momento sono rimasto interdetto, istintivamente ho tolto la manetta del gas e mi sono affacciato dal finestrino. Ho visto questi signori che, impassibili mi guardavano, erano lì di fianco a me mentre quella nave ci veniva addosso e non facevano nulla per evitare l’impatto. Tanto che c’è stato un secondo urto, a prua e lì il portacontainer ha perso addirittura un pezzo della nave che è rimasto a bordo del nostro peschereccio e che, rientrati in porto, abbiamo consegnato alla Capitaneria per i dovuti accertamenti, conclude Anacleto Ripari. Dal rientro del peschereccio fino a questa mattina l’armatore del Dante Padre è stato in Capitaneria a Civitanova. Spero si possa risalire a chi è stato a tamponare la mia imbarcazione. La paura certo è stata tanta, dice quasi con un filo di voce Angelo Gaetani.   

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