CLIMA FESTOSO PER IL 25 APRILE IN MUSICA

image226Da quel lontano 1945 sono passati 69 anni. Non fu subito Festa Nazionale il 25 aprile, ma dopo la nascita di una delle più belle Carte Costituzionali “risultato della lotta antifascista”, come è stata definita dalla Presidente della Camera Boldrini, tutti gli anni in Italia si festeggia la Liberazione dai nazifascisti.

Cortei, incontri, concerti che mantengono viva la memoria di quegli
anni e ribadiscono il significato di valori conquistati anche a costo della vita.

A Civitanova, in una bella giornata di sole che l’ha vista piena
di gente anche per l’iniziativa “Mare in fiore” svoltasi sul lungomare sud, e dopo le celebrazioni istituzionali della mattina in piazza Gramsci, la giornata della Liberazione si è concentrata nel tardo pomeriggio all’area portuale dove ha aperto il programma musicale il Dj set “Always loving jha” mentre in tanti hanno potuto cenare presso gli stand organizzati dalle associazioni.

Prima del concerto del gruppo “Radici nel cemento” il Vice Sindaco Silenzi ha portare il saluto dell’Amministrazione e ha ricordato i valori fondanti del 25 Aprile, “una festa che – ha dichiarato – vuole confermarsi a Civitanova come appuntamento democratico sempre più importante”. Tanti i ringraziamenti a partire dall’Anpi, e il consigliere comunale Belinda Emili che ha coordinato la manifestazione, gli addetti del Comune, Simone Grosso, i ragazzi
del Jolly Rogers, la Protezione Civile, ma su tutti le associazioni Anthropos, Anfass, Società Operaia che hanno devoluto parte dei loro incassi alla Croce Verde presente con una postazione.

Ha annunciato inoltre ai tanti giovani e giovanissimi accorsi al
concerto una data estiva sicuramente di grande richiamo con la Bandabardò: il gruppo folk fiorentino sarà in Piazza XX Settembre il prossimo 3 agosto a chiusura di Futura Festival.

Rosetta Martellini ha letto un brano dall’ultima lettera di Giacomo Ulivi, un giovane partigiano morto a soli 19 anni nel 1944 e la versione integrale de “La canzone degli sfollati” del civitanovese Pietro Cerquetti immortalata sulla lapide di Piazza Gramsci ancora mancante però dell’ultima strofa censurata e poi si è dato il via al concerto della band romana “Radici nel cemento” che ha fatto ballare la piazza, ormai gremitissima, con il suo sound reggae, giamaicano, ska, con tocchi popolari da stornellata romana e immancabile saluto con “Bella ciao”. Chiusura della serata affidata al Dj set “Raska skull sound” con Marco Hi-fi.

Un clima festoso, sereno e pacifico che avrà stupito le forze dell’ordine presenti in massa nell’area della festa.

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