CIVITANOVESE – CHIETI 1-2 . UN AVVENIRE BUIO PER I ROSSOBLU

Civitanovese (4-2-3-1): Silvestri; Ficola, Biagini, Morbiducci, Mioni; Bigoni, Magini (12’ st Carlini); Margarita, Degano, Pintori (3’ st Shiba); Amodeo. A disp.: Geria, Forgione, Cossu, Ruzzier, Passalacqua, Foresi, Zekiri. All. Mecomonaco.
Chieti (4-3-3): Placidi; Sbardella, Di Pietro, Sgambato, Gironi; Maschio, Perfetti (21’ st Diop), Lagzir; Orlando, Broso, Pisani (41’ st Lorenzoni). A disp.: D’Amico, Alberta, Leoni, Di Federico, Esposito, Napoli, Di Rosa. All. Ronci.
Arnitro: Gosetto di Schio.
Reti: 11 pt Lagzir, 13’ st Maschio; 19’ st Margarita.
Note. pomeriggio senza pioggia con leggero vento da nord; terreno in buone condizioni. Ammoniti: Mioni, Amodeo. Spettatori circa 400, con una cinquantina vocianti sostenitori neroverdi, Angoli: 2-3; recuperi 1’, 4’.
Civitanova M. – La sconfitta interna contro il Chieti mette a nudo una situazione di profonda preoccupazione dal momento che non si riesce a venire a capo da una situazione di stallo societario, alla base del quale ci sono sicuramente dei ritardi nella regolarizzazione delle competenze ai giocatori, come avviene in altre squadre, ma che in casa rossoblu stanno ponendo gli uni contro gli altri. Sta di fatto che la Civitanovese è scesa in campo mentalmente svuotata per cui ha consentito al Chieti di fare una bella figura e solo dopo il raddoppio dei volenterosi giocatori di Ronci, i rossoblu hanno avuto una reazione e sono stati sul punto di pareggiare e addirittura di vincere. Certamente si è venuta a creare una situazione pesante e l’assenza in tribuna del presidente Patitucci e del d.g. Bresciani, è la riprova che la situazione si è davvero incrinata . Questo spiega una certa freddezza da parte dell’assessore Barboni che non ha assistito alla gara. Comprensibile lo sfogo di Mecomonaco a fine partita il quale ha ammesso che gli aspetti negativi che sono emersi in queste ultime partite non dipendono da motivi tecnici, ma sono di carattere mentale. Il tecnico ha aggiunto che è pronto a lasciare, se questo può essere una soluzione. Il d.s. Muscariello ha condiviso il parere del tecnico e si è detto convinto che bisogna trovare tutti insieme i rimedi che servono. Intanto, alcuni tifosi continuano a prendersela esclusivamente con i giocatori e l’allenatore, senza rendersi conto che un atleta esprime il meglio di sé quando si trova sereno.
Tutte queste tensioni che ci sono state nel dopo partita, fanno passare in secondo piano il racconto della gara che ha visto il Chieti partire di slancio e dopo aver ottenuto tre calci d’angolo, si portava in vantaggio all’11’ con una punizione da trenta metri del marocchino Lagzir:; gran sinistro e palla all’incrocio dei pali. La Civitanovese ha risposto con alcune punizioni con Degano, protagonista di un generoso lavoro a centrocampo, che non hanno mai inquadrato la porta e una con Pintori alla fine del primo tempo deviata in angolo dalla barriera.
Ci si aspettava una Civitanovese più motivata nella ripresa e al 10’ per un fallo su Amodeo, Degano si è trovato a battere un’altra punizione ancora conclusa in modo impreciso. Al 12’ a seguito di un cross del n. 2 teatino, Sbardella, si creava una mischia dinanzi alla porta di Silvestri e il “capitano” Maschio appoggiava in rete. Il fatto che la Civitanovese era riuscita con Margarita a ridurre lo svantaggio al 19’ a conclusione di un veloce contropiede, aveva fatto sperare per lo meno in un pareggio. Niente di tutto questo seppure si siano presentate varie occasioni, alcune davvero notevoli, come quelle con Amodeo (23’), con Carlini (29’), con Margarita (38’) e addirittura al 46’, dopo un gran tiro di Amodeo deviato in angolo dal portiere ospite, è stato annullato un gol a Shiba sugli sviluppi di un calcio d’angolo per un presunto fallo in mischia.
Una certa reazione, dunque, da parte della Civitanovese c’è stata e come ha detto Mecomonaco nel dopo partita “è avvenuta quando, sotto di due gol – ha detto testualmente – non c’era più nulla da perdere”. Una sconfitta, perciò, che apre un capitolo di difficile lettura e che, al momento, è impossibile prevederne la conclusione.

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