CIVITANOVA: SAN MARONE, FRA STORIA E LEGGENDA

image

Della conferenza su San Marone del 16 agosto, tenuta a Civitanova Alta dallo storico dott. Alvise Manni, presidente del Centro Studi Civitanovesi e membro della ricostituita locale Pro Loco, è rimasta una testimonianza in un video ultimato recentemente. Un apporto documentale della durata di circa cinquanta minuti, del quale cerchiamo di fare una estrema sintesi, che dovrebbe essere visto e custodito da tutti coloro che sentono il bisogno di conoscere e ricordare le origini della nostra antica città, nella quale fra gli anni 98-100 d.C., sotto l’imperatore Traiano, il religioso Maro Maronis fu martirizzato. San Marone non era originario del Picenum, la quinta regione delle undici in cui Augusto suddivise la penisola italica, che comprendeva buona parte delle attuali Marche, esclusa la zona del Pesarese, e una parte del Teramano, ma vi giunse, probabilmente da Roma, dove la comunità cristiana stava crescendo, come apostolo per pregare e lavorare i campi che producevano tanto grano alla Roma imperiale.
Nella storia della cristianità esiste un altro San Marone Abate (+ 410), quello che visse nel quinto secolo nel Libano e che è stato il fondatore dei Maronesi, dei quali si parla anche nei nostri giorni.
San Marone non è comunque l’unico patrono della nostra città, dal momento che non dobbiamo dimenticarci dell’altra “compatrona”, Santa Maria Apparente apparsa, come racconta la leggenda, il 5 giugno 1411.
Fra le notizie che Manni ha fornito sulla vita del santo, senza comunque entrare, come ha sostenuto lui stesso, nei “tecnicismi e nelle diatribe di studiosi” , quella che in antichità i calendari della chiesa ponevano la festività di San Marone il 15 aprile, che veniva ad interferire con le festività Pasquali, per poi dedicargli il 18 agosto, com’è tuttora. “Una festività – ha comunque rilevato Manni – caduta un po’ in disuso, anche se le manifestazioni celebrative, non mancano e i ricordi di questo protomartire (il primo) il ricordo si va sempre più affievolendo, tanto che è sempre più raro sentire qualche nostro concittadino portare il nome di Marone”. Per la verità abbiamo, a volte, sentito nomi come Marone, Maretto, Maronia, simpatica versione femminile del nome del nostro santo patrono, ma sono esempi isolati. Ci auguriamo che la devozione nei riguardi di San Marone possa sopravvivere anche nel nome che ci ricorda anche il mare (lo maro).
Manni si è soffermato anche sulle effigi del santo, tutte quelle che ha potuto rilevare e fotografare, alcune delle quali riportate sulle piantine più antiche, come in quella di Papirio e Simone Bartoli del 1613, nelle quali appaiono lo stemma della città e quello del potente casato dei Cesarini e sui libri che riguardano la vita del Santo, come quello dello scrittore e storico civitanovese, Antonio Eleuteri, autore di “Un Santo, la donzella e il drago: San Marone Martire del Piceno”. Anche lo stemma comunale della nostra città, rende omaggio al Santo, al suo mare e a quella “lancetta” che naviga nel suo mare, oltre ai colori giallo rossi che i Cesarini portarono da Roma.
Cosa rimane oggi di San Marone? Secondo il nostro modesto parere, le reliquie che si trovano nella parrocchia di San Marone, dove è più marcata la religiosità dei Salesiani, nella chiesa di San Paolo, consistente in un braccio custodito in una teca, e dove i resti mortali del protomartire del Piceno possono essere stati totalmente portati, nell’epoca delle invasioni barbariche, per difenderle meglio entro le mura della città alta e poi, in parte, riportate nell’antica pieve di San Marone, dove sono custodite sotto l’altare principale. Anche nella chiesa di San Pietro, in piazza XX Settembre, è inciso il nome di San Marone, segno evidente di una estesa devozione in tutta la città e nei territori circostanti. Le immagini del Santo, sono, inoltre nella grandiosa pala d’altare della chiesa di San Paolo, nella chiesa di San Marone e nella chiesa di San Pietro, nella vetrata destra sopra l’altare, c’è il simbolo stilizzato di una spada e un ramo di palma: la prima il ricordo del martirio di San Marone, il secondo la vittoria della fede che ancora illumina la vita del nostro Santo patrono.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *