Chissà cosa avrebbero pensato gli ingegneri Guglielmo Prosperi prima e Francesco Burghignoli poi, nel leggere che il teatro Annibal Caro da loro disegnato e i cui lavori terminarono nel 1872 sarà destinato ad ospitare un matrimonio certamente vip…ma pur sempre un matrimonio. In realtà possiamo solo immaginarlo. La cosa che sappiamo con certezza è quello che hanno provato tanti comuni mortali nell’apprendere la notizia: sorpresa e turbamento. E a nulla sembra essere valsa la “motivazione” che viene data dal direttore dell’azienda Teatri Alfredo Di Lupidio il quale fa sapere che il Comune riceverà in cambio 15 mila euro. Niente da fare, il turbamento permane nel pensare che una struttura così antica, definita con orgoglio “la bomboniera di Civitanova Marche” possa ospitare la cerimonia e conseguente “rinfresco” di Marco Calcinaro, figlio di Paola e nipote del più famoso Cesare Paciotti, di cui tutti ricorderanno la grande rotonda con il nome impresso all’ingresso della paese, scambiato da qualche turista -forse un po’ distratto- come il nome della città “città Cesare Paciotti”. Probabilmente niente è di ostacolo alla forza del denaro e del potere e non solo una rotonda ma anche un teatro così antico, riaperto al pubblico nel 1997 dopo un lungo restauro, può essere trasformato in un luogo dove gli invitati potranno godere di un ricco buffet. Insomma c’è sempre una prima volta. E non volendo pensare che sia stata fatta un’eccezione soltanto perché lo sposo è il nipote di Paciotti, pensiamo che l’amministrazione comunale provvederà quanto prima -se non lo ha già fatto- a predisporre un elenco di regole di “buone maniere” per permettere a chiunque lo voglia -anche se non ricco possidente o di nobili origini purché abbia 15 mila euro- di sposarsi in teatro…magari inserendolo in una “lista nozze” e facendoselo regalare dagli invitati!
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