CIARAPICA QUERELA, ROBESPIERRE ASSOLTO

Assolto con formula piena, perché il fatto non costituisce reato, il direttore di Civitanovalive Livia De Pace, querelata da Fabrizio Ciarapica con la richiesta di 10.000 euro di danni per un articolo pubblicato nell’aprile del 2019 all’interno della rubrica satirica Robespierre. Nel pezzo si ironizzava sul fatto che il sindaco se ne era andato a Dubai invece di partecipare al consiglio comunale che approvava il bilancio di previsione. Cosa questa mai avvenuta, almeno negli ultimi 20 anni, tanto più che in quel periodo in ballo c’erano la vicenda dell’aumento delle tariffe dell’acqua (non obbligatorio per legge, ma voluto da Ciarapica e dalla sua giunta che fecero pagare 750.000 euro in più all’anno ai civitanovesi in favore dell’ATO) e la protesta dei genitori in merito al fatto che nelle mense scolastiche venisse servito del pesce congelato, non previsto nel capitolato.
L’articolo, pubblicato il 1 aprile del 2019 (giorno notoriamente conosciuto come ‘Pesce d’aprile’, tanto che tutto l’articolo parlava di pesci), secondo Ciarapica era diffamatorio nella parte in cui si leggeva “sguazza nelle acque di Palazzo Sforza il pesce in barile; il Ciarapicus acefalo e privo di spine, anche quella dorsale. In particolari stagioni dell’anno, quelle in cui si approva il bilancio preventivo, si trasferisce lontano da casa e approda nei mari arabici”. L’articolo poi proseguiva facendo molti altri riferimenti ad accadimenti reali.
Al processo molti i “non ricordo” di Ciarapica, interrogato dagli avvocati difensori, mentre precise e chiare le testimonianze di Pierpaolo Rossi (all’epoca consigliere comunale), Dimitri Papiri che fu il primo tra l’altro a rivelare che in quel periodo il sindaco stava a Dubai, e Giulio Silenzi. I tre hanno ricostruito i fatti e permesso ai difensori di argomentare come il diritto di satira sia costituito da due fondamentali requisiti: pertinenza e continenza con sullo sfondo la verità. La stessa collocazione del pesce nelle acque di Palazzo Sforza, sede del Comune, conferma che l’oggetto della critica non è la persona ma il suo operato politico che si estrinseca nella casa comunale. Perciò nessuna offesa alla sfera umana e privata del sindaco bensì mera critica del suo operato istituzionale attraverso lo strumento che la cassazione ha definito “corrosivo, aspro ed impietoso“ della satira. Al termine della requisitoria dell’avvocato Boschi per Ciarapica e dell’avvocato Alberto Gatto, difensore unitamente agli avvocati Pantaleo De Pace e Raffaella De Pace del direttore di Civitanovalive Livia De Pace, il presidente della sezione penale, dottor Roberto Evangelisti, ha pronunciato la sentenza assolutoria perché il fatto non costituisce reato.

Una risposta

  1. Ines ha detto:

    A lui interessava solo i soldi da poter incassare …. Gli è andata male e consigliato peggio..

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