CAVALCAVIA, SILENZI MOSTRA LA DELIBERA E SBUGIARDA MOBILI

mobisile“Tre cose sono certe. Che l’amministrazione comunale intende fortemente realizzare il cavalcavia nella nuova versione a due corsie, meno impattante di quella a 4 e che andrebbe a riqualificare l’intera area; che questo progetto verrebbe a costare una cifra superiore rispetto alla cifra prevista per il cavalcavia a 4 corsie; e la copertura finanziaria non c’è. Né per l’una né per l’altra versione.” Così il sindaco di Civitanova Mobili risponde a Silenzi e facendosi fotografare con una delibera in mano dice di avere le prove che Silenzi abbia mentito quando ha affermato di non aver firmato nulla. “La prima firma di Silenzi -sostiene Mobili- risale a quando era assessore in Regione. E’ datata 28 maggio 2004 e, con Vito D’Ambrosio presidente, veniva approvato il progetto preliminare per il cavalcavia”. Immediata la risposta di Giulio Silenzi che nel corso di una conferenza stampa dice: “Mobili è un bugiardo e una città come Civitanova non merita un sindaco che ricorre a questi metodi per fare colpi di teatro per screditare chi lo mette di fronte alle proprie responsabilità. Si è fatto fotografare con in mano una delibera che non dimostra assolutamente nulla perché come ho ribadito più volte io non ho firmato o votato nulla come lui invece vuol far credere. La delibera n.568 del 28/05/2004 a pagina 1 dimostra chiaramente che io ero assente perché non ero più assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica in quanto avevo accettato la candidatura a presidente della Provincia di Macerata. Infatti, il 20 aprile 2004, con “Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.205 “>conferimento in via transitoria dei compiti di indirizzo e coordinamento esercitati dall’assessore Silenzi, il presidente D’Ambrosio aveva preso atto della mia sospensione e aveva conferito la delega ai Lavori Pubblici e alla tutela del suolo all’allora vice presidente Spacca e riservato a se la pianificazione territoriale e l’urbanistica. Mobili ha mentito sapendo di mentire carpendo anche la buona fede della stampa. Delle sue bugie Mobili risponderà in tribunale a Macerata a cui mi rivolgerò non solo e non tanto per ottenere un risarcimento danni ma per insegnare a Mobili che le menzogne non pagano e che ancor meno paga l’uso simulato di un atto pubblico che, in quanto tale, consente di scoprire facilmente tali menzogne. E’ un modo inaccettabile di fare politica. Mobili si è guardato bene dall’accettare un confronto pubblico, un faccia a faccia che gli avevo proposto perché sa perfettamente che mi sarebbe bastato un minuto per smascherare questa bugia (che io avrei firmato gli atti relativi al cavalcavia). Con questo “colpo di teatro” ha voluto spostare l’attenzione su di me per non dover spiegare il perché sono passati 7 anni senza che si approfondisse la questione del cavalcavia; perché si è portato avanti quel progetto a quattro corsie dove il cavalcavia arrivava a un metro di distanza dalle case; perché si sono create le condizioni con delle varianti che trasformavano capannoni in abitazioni ad un metro e mezzo dal cavalcavia; chi le ha volute queste varianti ed ha rilasciato le autorizzazioni; perché non sono state individuate (così come tra l’altro suggerito dalla Regione) altre soluzioni al problema del traffico meno costose e impattanti; perché non ha risposto a Baldassarri che si è detto dispiaciuto di come “un’amministrazione di centro destra abbia impedito la realizzazione del progetto originario e che oggi lo appoggino è una banalità e una ovvietà. Il problema se c’è è semmai di chi ha dato le autorizzazioni a costruire in quell’area….” Mobili prima di essere Sindaco è stato assessore all’urbanistica. Chi se non lui è deve dare risposte precise alla cittadinanza?”

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