CARMELA UCCISA CON 35 COLTELLATE

Mancano il movente e l’assassino, ma cominciano ad affiorare elementi importanti al vaglio delle Procure di Teramo e Ascoli che indagano sull’omicidio di Carmela Rea, la giovane madre trovata morta in un’area picnic di Ripe di Civitella del Tronto, a circa 18 km dal pianale di Colle San Marco dove la donna si era recata per una scampagnata col marito e la figlioletta di 18 mesi. Si parte da tre certezze: 35 coltellate inferte con furia; un procedimento aperto contro ignoti per omicidio; un unico testimone della scomparsa, il marito. Salvatore Parolisi, caporalmaggiore e istruttore presso il 235mo reggimento Piceno, non riesce a parlare; gli è toccato compiere il rito del riconoscimento ufficiale della salma prima che cominciasse l’autopsia. L’esame ha poi stabilito il numero delle coltellate “inferte con impeto, senza premeditazione” nel periodo di tempo tra le 24 del 18 aprile e le 3 del giorno dopo. Quindi, 12 ore dopo la denuncia della scomparsa. Il delitto sarebbe stato commesso in un luogo diverso da quello in cui è stato trovato il corpo. Troppo presto per parlare di serial killer. L’impeto delle coltellate farebbe invece pensare a un gesto passionale. Sul corpo della vittima comunque, non è stato trovato alcun segno di violenza sessuale.

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