CACCIA AI CLANDESTINI, SPUNTA IL PERMESSO DI SOGGIORNO DEL “REGNO DI DIO”

foglio-soggiorno-in-nome-di-dio2Venti Carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, dalle prime luci dell’alba, stanno visitando i luoghi frequentati da clandestini. Militari del Radiomobile e della stazione civitanovese, ma anche delle stazioni di Porto Recanati, Potenza Picena, Porto Potenza e Montelupone, con la collaborazione di un’unità cinofila della guardia di finanza di civitanova, hanno messo al setaccio case e rifugi dove si annidano cittadini stranieri. In primis è stato ispezionato l’Hotel House di Porto Recanati: 6 appartamenti controllati, una cinquantina di stranieri identificati di cui una quindicina sono in fase di approfondimento, in quanto clandestini. Nei parcheggi del palazzone multietnico 180 veicoli sono stati controllati; dopo l’incendio di due mezzi accaduto la notte scorsa, i carabinieri hanno verificato quante, di quelle vetture, fossero regolarmente coperte da assicurazione; venti erano sprovviste o con polizza scaduta. Scattato il recupero con carro attrezzi, il sequestro amministrativo e le venti sanzioni da Euro 743. Ancora in corso le operazioni di sequestro dei mezzi e fotosegnalamento dei clandestini. A Civitanova, nel frattempo, i carabinieri della stazione ed il carabiniere di quartiere, rivolgevano le loro attenzioni ai clandestini che calcano l’arenile. Dei nove identificati, uno di loro, un senegalese, esibiva ai militari un permesso di soggiorno piuttosto sui generis; a colori, con tanto di foto dell’interessato, timbri e firme di fantasia, riportava una fantasiosa quanto incredibile intestazione “Ministero del regno di Dio Amministrazione della Pubblica Giustizia”, Dipartimento della Pubblica accoglienza”; a seguire un fac simile tale e quale ai permessi di soggiorno autentici che, forse, ha lasciato credere al senegalese si trattasse di un documento valido, tant’è che lo custodiva gelosamente nel portafogli e lo esibiva ai carabinieri che lo volevano identificare. E quei dati, tra l’altro, riflettevano anche gli stessi che aveva fornito nel corso di un altro controllo avvenuto a Foggia, durante il quale gli era scattata l’espulsione del locale Prefetto. E, pertanto, i militari civitanovesi lo hanno tratto in arresto per inottemperanza al decreto di espulsione.

 

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