CABARET E TEATRO DIALETTALE IN PIAZZA XX SETTEMBRE

Magia comica, satira, musica, danza, teatro dialettale: in piazza XX Settembre non mancano di certo le proposte culturali per intrattenere il pubblico civitanovese. Il programma è stato presentato questa mattina dall’assessore al Turismo Sergio Marzetti, da Ivan Gori, rappresentante del cda dei Teatri di Civitanova, da Roberto Ghergo, ideatore di una rassegna di varietà, e da Luigi Ciucci, direttore artistico di “Teatro ‘mpertinende”.
Si inizia proprio con il varietà. Ogni mercoledì del mese di luglio, ore 21.30, va in scena “Sorrisi & Ska’n’zoni Circus…non solo cabaret”, lo spettacolo organizzato da Roberto Ghergo. Il cabaret si mescola con la musica dell’orchestra “Ghergo & Sun Beat Air” che esegue brani noti del repertorio italiano dagli anni 30 fino ad oggi, accostando stili diversi in maniera divertente, e coinvolgendo il pubblico. Mercoledì 7 luglio si comincia con l’ironia di Nino Taranto, seguita il 14 dal cabaret di Katamura & Seguacio, protagonisti della trasmissione “Avanti un altro” su Canale 5 con Pippo Franco. Mercoledì 21 è la volta di Dani Bra con lo spettacolo “A colori vengo male”, per chiudere il 28 luglio, festa dei Servizi sociali, con Marko Tana.
I lunedì, invece, sono all’insegna del dialetto con il “Teatro ‘mpertinende”, giunto alla sua terza edizione, a cura del direttore artistico Luigi Ciucci. Il 19 luglio, ore 21.30, sale sul palco il gruppo “L’Inzoliti” di Casette d’Ete che presenta “La speranza è sempre l’ultima a murì”, la difficile vita di Annibale che, oltre alla moglie, deve sopportare le due sorelle zitelle di lei. Scritta da Antonella Zucchini, con la regia di Primo Sacchini.
Il lunedì seguente va in scena “La pinziò” di Dante Cecchi, a cura della compagnia “Giovanni Lucaroni” di Mogliano con la regia di Pietro Romagnoli. La commedia parla della vita di Sittì che, con la sua pensione e il lavoro nei campi, mantiene a stento la famiglia. Ma c’è una possibilità: fingere un’infermità più grave di quella riconosciutagli. La rassegna si conclude il 2 agosto con la Filodrammatica “Firmum” di Fermo che presenta un’altra opera di Dante Cecchi, “Lo petrojo”, con la regia di Loredana Tomassini. Una storia in cui emergono le avvisaglie della rivoluzione industriale postbellica, agli inizi del boom economico degli anni ‘60, e gli effetti, non sempre positivi, per i nostri contadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *