CIVITANOVA: BORRONI CONTRO GAY E UDC

palazzo-sforza1Da Berlusconi ormai ci siaspetta di tutto, del resto fu la stessa moglie -oggi ex- a sostenere “Silvio è un uomo malato, ha bisogno di aiuto”, ma che addirittura il presidente del consiglio comunale di Civitanova, Pierpaolo Borroni, lo prenda sul serio e affermi di condividere la dichiarazione del suo capo di partito “meglio la passione per le donne, che essere gay” lascia stupefatti non tanto per lo spirito di emulazione o per l’affermazione in se, quanto per il ruolo che Borroni riveste. Se come individuo infatti può pensare ciò che più gli aggrada in termini di donne o orientamenti sessuali (è un suo problema e di chi lo frequenta), per il ruolo Istituzionale che ricopre dovrebbe dimostrare maggior rispetto per le persone in generale, etero o gay che siano. Per quanto riguarda poi l’ulteriore dichiarazione di Borroni “basta con le Bindi o i Vendola”, non volendo pensare ad una discriminazione sessuale che continuerebbe a non fargli onore, preferiamo pensare che si riferisca al fatto che, visto il livello che la politica italiana e anche civitanovese sta da tempo assumendo, persone di spessore come Rosi Bindi o Nichi Vendola che preferiscono parlare dei problemi reali della gente, della crisi che sta lentamente riducendo in ginocchio il nostro Paese, stonino e siano fuori luogo in un’Italia dove il problema principale sembra essere diventata l’attività sessuale del Premier con le escort maggiorenni o minorenni che siano poco importa. Il “Borroni pensiero” su Facebook non si ferma a Berlusconi, alla Bindi o Vendola, ma vola anche sulla politica locale e a proposito delle accuse che l’Udc gli ha rivolto di aver gestito male i lavori dell’ultima seduta del consiglio comunale saltata per mancanza del numero legale afferma: “il numero legale sono i partiti a garantirlo non certo il presidente del consiglio e l’Udc prende le distanze come se stesse vagliando di andare a sinistra: i soliti democristiani”. Insomma oltre ai gay per Borroni anche “i soliti democristiani” rappresentano una spina nel fianco. Peccato per lui che democristiani erano il sindaco Mobili, l’assessore Nicoletti, l’assessore Carassai, in pratica quelle stesse persone che oggi consentono a lui di fare il presidente del consiglio. Questo rende ancora più evidente lo stato dei rapporti che caratterizzano i rappresentanti del centro destra a Civitanova. Permetteteci un’amara riflessione: il livello che la politica ha raggiunto è talmente basso e degradato che è normale che Borroni invece di occuparsi del cavalcavia o dei soldi che quotidianamente il Comune di Civitanova perde per “disattenzione” -mancate entrate che graveranno sulle spalle dei contribuenti-, preferisca trascorre il suo tempo su Facebook per far sapere al mondo della rete che lui è d’accordo con Silvio: meglio puttaniere che frocio e che i “democristiani” sono sempre i soliti. Certo, dopo tali prese di posizione, da oggi i civitanovesi potranno stare tranquilli sapendo di essere davvero in “buone mani”. Forse però, la città meriterebbe ben altri rappresentanti Istituzionali.

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