BENGALESE AGGREDITO, MANCINI: “SE GLI ADULTI NON EDUCANO AL RISPETTO NON C’E’ FUTURO PER NESSUNO”

mancinidi Roberto Mancini
L’episodio dell’aggressione a un venditore ambulante straniero da parte di alcuni bambini, in presenza dei genitori divertiti, ha una gravità oggettiva. E’ falso dire che un fatto del genere è irrilevante. Ed è superficiale dire che Civitanova non è razzista. Anzitutto perché non si può parlare di Civitanova al singolare. Esistono almeno due volti della città. Uno solidale e generoso, ma ancora minoritario, più tipico del passato. E uno più recente, fatto di indifferenza, di individualismo e anche di razzismo. Perché il razzismo c’è ogni volta che una qualsiasi categoria di persone (nativi o stranieri, uomini o donne, credenti o non credenti, ricchi o poveri, possidenti o mendicanti, eterosessuali o gay) suscita ostilità e disprezzo in quanto categoria. Dobbiamo riconoscere che il virus del razzismo può insinuarsi nella mente e nel cuore di ognuno di noi. La risposta giusta, allora, non è trattare i mendicanti o gli stranieri come criminali, o esibire gesti paternalisti di simpatia occasionale con chi è diverso senza però cambiare mentalità e tipo di politica. Il lato più inquietante dell’episodio accaduto indica che l’emergenza educativa sono non tanto i bambini, che rispecchiano la logica dei grandi, ma sono gli adulti. Se gli adulti stessi non educano al rispetto, alla solidarietà, alla giustizia, alla pace, allora non c’è futuro per nessuno. Per imparare questa triste lezione bisogna prima mettersi nei panni della persona aggredita e sentire che cosa si prova. Da questo risveglio della coscienza sorgerà l’impulso per agire altrimenti. Ora bisogna sviluppare le iniziative di educazione civica, collaborare con le scuole, abrogare i provvedimenti comunali ostili a chi è marginale, creare il fondo di solidarietà per le persone che sono alla disperazione economica. La bandiera blu non può essere solo per la balneazione, ma per il grado di umanità che dovrà fare di Civitanova una vera comunità dove nessuno è disprezzato.

 

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