A PALAZZO SFORZA L’AULA DEL CONSIGLIO COMUNALE SI TRASFORMA NELLA “STANZA DEI SEGRETI”

Un po’ in ritardo (circa le 2.30 del mattino) sulla tabella di marcia delle favole, dove l’incantesimo finisce sempre allo scoccare della mezzanotte) tutti coloro che avevano seguito il Consiglio comunale hanno visto chiudersi le porte del “castello ” e sono stati rispediti a casa.
Un timor panico sembra aver contagiato il Presidente del consiglio e i consiglieri di maggioranza sulle “terribili” e imprevedibili, a detta loro, conseguenze di vari innominati che avrebbero potuto reagire con querele, fulmini e saette ad una lettura pubblica. La manifesta paura delle conseguenze (non si sa quali, ma evocate in un clima di ridicolo e strumentale rispetto della privacy), ha spinto la maggioranza di Ciarapica a votare, dopo una surreale discussione, per svolgere la lettura a porte chiuse venendo meno al fondamento di queste indagini: fornire un quadro informativo alla cittadinanza sulle tante assunzioni fatte senza concorsi durante i regni precedenti a Corvatta e sulle vicende del centro commerciale. Attentissimi dunque i consiglieri di maggioranza all’onore e alla riservatezza di chi viene citato (con le sole iniziali) nei lavori di indagine. Come mi risulta strana l’attenzione di tutti costoro a non “diffamare” quando, nella rete gestita dai loro sodali, per 5 anni hanno sparato ogni sorta di insulto, nefandenzze e menzogne totali sugli esponenti della maggioranza del dottor Corvatta. A tutti noi non e’ stato risparmiato nessuno sputo virtuale in questi anni, ma ieri il rispetto dell’intero creato era la stella polare!
Nonostante i ripetuti tentavi dei consiglieri d’opposizione di dimostrare che quell’indagine era nata per dare delle risposte e con motivazioni anche legali che confutavano tranquillamente i terrori della maggioranza sulle “conseguenze”, con una votazione surreale tutti sono stati messi alla porta.
Ancor piu’ inquietante e’ stato il Segretario Morosi il quale ha aggiunto che se dovrà avere lui in consegna i risultati dell’indagine, prima di concedere accessi agli atti avrebbe verificato se ci sono gli estremi in quelle carte per infrazioni alla privacy. Dunque neanche nei prossimi giorni un consigliere o un’associazione o un semplice cittadino potranno vedere questi famosi contenuti?
La paura sembra non fare 90, ma 180!!!
Se la vecchia maggioranza avesse fatto una cosa simile solerti sostenitori di quella attuale avrebbero fatto fuoco e fiamme, la rete si sarebbe riempita d’insulti e avremmo certo visto scrittori serali di cosiddette “associazioni ” versare fiumi d’inchiostro, avremmo visto schiene voltate e magliette ironiche.
Cristiana Cecchetti

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