A CIVITANOVA, IL CAVALCAVIA DELLA DISCORDIA

cavalcavia3Continua a tenere banco a Civitanova la questione del Cavalcavia, un’opera che vede la città spaccata in due tra favorevoli e contrari: una necessità per i primi, una mostruosità urbanistica inutile per i secondi. Nei giorni scorsi ad intervenire nel dibattito, il senatore Mario Baldassarri che sollecitato sull’argomento ha detto “ Se il Comune si fosse mosso in tempo a quest’ora il cavalcavia sarebbe già terminato. All’inizio realizzare il tutto e terminare nei tempi era molto semplice, il progetto era stato approvato, la delibera del Cipe era stata firmata, si iniziò con i lavori. Il cavalcavia significa completare una grande struttura che non può finire con un semaforo, di solito rosso. Dispiace che un’amministrazione di centro destra abbia impedito la realizzazione del progetto originario, che oggi lo appoggino è una banalità e una ovvietà. Il problema se c’è è semmai di chi ha dato le autorizzazioni a costruire in quell’area e di chi ha venduto le case. Civitanova è un punto strategico, è il vero capoluogo economico della provincia e l’asse prevede anche due piastre logistiche, non possono prevalere gli interessi di pochi che guardano al proprio orto su un intervento che porterà solo bene alla città”. Il sindaco Massimo Mobili dal canto suo interviene affermando “Mi auguro che la questione della sopraelevata non diventi, come temo, la solita battaglia strumentale, esempio di quella politica vuota di fatti e piena di parole che non condivido, perchè a tutto danno della gente. Il Comune ha affidato l’incarico all’Università di Ancona che ha disegnato una sopraelevata stile Calatrava, del tutto diversa da quella prevista dalla Quadrilatero che noi abbiamo bocciato perchè inadatta alla città. Ora abbiamo un eccezionale progetto architettonico, oltre che di enorme utilità. Ne era convinto pure Silenzi, anche se ora per qualche preferenza in più afferma il contrario, quando ha firmato più volte gli atti sia in Regione che in Provincia. Comprendo le preoccupazioni di quanti hanno acquistato l’area e mi domando come possono ora seguire certi capipopolo che nei fatti hanno firmato atti favorevoli al progetto Quadrilatero e altri che, per proprio interesse, hanno taciuto o nascosto a chi acquistava quello che il Piano regolatore prevedeva dal 2002, mentre la lottizzazione Acqua Marine è del 2004.” Immediata la risposta di Giulio Silenzi “Mobili ancora una volta ricorre alla menzogna pur di evitare il merito delle questioni. A proposito del cavalcavia dice che io avrei firmato “più volte gli atti sia in Regione che in Provincia”. Niente di più falso. Io non ho firmato alcun atto e nessuno mi ha mai parlato del cavalcavia quando stavo in Regione e Provincia. Inoltre Mobili dopo decenni che fa l’amministratore dovrebbe aver capito che la Regione e la Provincia non fanno le scelte ma esprimono solamente pareri di conformità urbanistica. Il merito delle scelte compete esclusivamente al Consiglio Comunale che ha la sovranità delle decisioni. Per quanto mi riguarda, sono convinto che con una serie di soluzioni (rotatorie, allargamento della carreggiata, intervento sui ponti e l’entrata in funzione del casello di Porto Sant’Elpidio) è possibile fluidificare di molto il traffico, considerando anche che questo riguarda la nazionale e non via Aldo Moro dove le file non si formano mai. Così si evita un’opera di un impatto ambientale enorme, il cui costo è notevole, per la quale non ci sono i fondi (30 milioni di euro?) e che distruggerebbe l’unica area libera, quella del parcheggio in zona Stadio, rimasta a Civitanova. Sarebbe necessario su questo aprire un serio confronto tecnico e non andare avanti con disegnini accattivanti. Tra l’altro va detto che ad oggi nessuno studio è stato fatto sul flusso del traffico. In tutto questo tempo (6 anni) ci si è guardati bene dal pensare a soluzioni alternative fino a quando si è poi arrivati a pronunciare la fatidica frase “due corsie” dovuta al fatto che per le quattro corsie originali non ci sarebbe stato lo spazio sufficiente. Mobili in questo ha una grossa responsabilità personale non indifferente. Perché, se si era a conoscenza delle reali dimensioni del cavalvaia e se il Cipe aveva messo un vincolo preordinato all’esproprio, è stata voluta una variante da parte del Comune di Civitanova per far costruire le case e non i capannoni a poco più di un metro dal viadotto? Sono stati Mobili e il centro desta a volere la variante. Perché tanta leggerezza e con quale logica far costruire case a pochi metri dal cavalcavia? Prima assessore all’urbanistica oggi sindaco, Mobili, dovrebbe spiegarlo. Tanto è assurda la vicenda che lo stesso senatore Baldassarri appartenente alla stessa area politica, l’altro giorno ha evidenziato una grave responsabilità dell’amministrazione civitanovese. Noi continueremo a muoverci alla ricerca di soluzioni funzionali e che risolvano veramente il problema in tempi rapidi, che abbiano una copertura finanziaria e siano nel rispetto del territorio.”

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