VIOLENZA SESSUALE: ABUSANO DI UNA 15ENNE. ARRESTO CHOC PER 3 MINORI. PER GIP PERICOLO REITERAZIONE REATO MA C’E’ CHI LI DIFENDE

“Gravi indizi” e pericolo di reiterazione del reato. Queste le motivazioni che hanno portato all’arresto dei tre studenti di Città di Castello in provincia di Perugia accusati di aver violentato a turno una quindicenne durante la notte bianca di Fano, sabato scorso. I ragazzi erano stati individuati dai carabinieri quasi subito e denunciati. Ma per loro è scattato un provvedimento ben più severo, e ora sono in carcere, in tre diverse strutture penitenziarie, a Napoli, Bari e Firenze. A far comprendere il perché di questa decisione, aiutano anche le considerazioni dello stesso gip – una donna, Laura Seveso – che ha accolto la richiesta della Procura dei minori. E’ lei ad esprimere “viva perplessità per il modello educativo in materia sessuale introitato dai ragazzi”, che “sembrano vivere come normale ed adeguata la sessualità ‘rapace’ descritta senza neppure mostrare di aver compreso il disvalore sociale delle loro condotte”. Duro il commento di uno dei legali degli arrestati, ‘avv. Giancarlo Viti: “E’ un’ordinanza che risente pesantemente della componente emotiva. Solo così può giustificarsi l’aver accreditato sul piano indiziario le dichiarazioni della persona offesa pur in presenza di manifeste incongruenze logiche e contraddizioni risultanti dal testo dello stesso provvedimento, nel quale si riportano due distinte ricostruzioni dalla stessa persona offesa offerte a distanza di ore, tra loro significativamente diverse e di assoluta incompatibilità”. Sulla stessa linea l’altro difensore, l’avv. Flavio Grassini: “La misura del carcere emessa a distanza di tempo dai fatti appare più volta ad attenuare l’emotività e l’allarme sociale che ad evitare il paventato unico rischio del verificarsi di eventi simili”. Per il legale della parte offesa, invece, l’avv. Enrico Cipriani, “l’ago della bilancia è tornato al punto giusto. Gli elementi raccolti dagli inquirenti confermano appieno il racconto della ragazza”, e “la misura cautelare è opportuna in relazione al comportamento dei ragazzi e alla loro mancata consapevolezza di ciò che hanno fatto”. I tre ragazzi, con alle spalle famiglie perbene, non negano il rapporto avuto con la ragazza, ma sostengono che era consensuale. Versione smentita con forza dalla vittima, sul cui corpo sono state riscontrate varie ecchimosi. Secondo la
denuncia presentata dalla quindicenne, i tre ragazzi avrebbero abusato di lei per circa mezz’ora in spiaggia, minacciandola poi di non rivelare nulla dell’accaduto. La ragazzina era in compagnia di due coetanee e di altri conoscenti, a cui si erano aggregati casualmente i tre ragazzi umbri, che avevano incontrato un altro ragazzo di Città di Castello e un cugino di questi, di Fano. Poi una passeggiata, forse qualche ammiccamento, finché i tre – secondo l’accusa – non sono passati alle maniere forti, trascinando l’adolescente in una zona isolata e non sottoposta ai controlli, da parte della security, voluti dai gestori degli stabilimenti balneari. La ragazzina era tornata sotto choc dalle amiche. Accompagnata in ospedale, i sanitari avevano rilevato la presenza di lesioni e segni di violenza sessuale. I carabinieri avevano sentito decine di giovani, riuscendo alla fine a risalire a tutti i componenti della comitiva e quindi ai tre ragazzi umbri, rintracciati due in un campeggio di Fano e il terzo in un altro camping a Torrette, insieme alle famiglie. Interrogati alla presenza dei loro legali, erano stati riconsegnati ai genitori e denunciati a piede libero. Ieri, l’arresto choc. “Conosco i ragazzi e conosco le loro famiglie – ha detto il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta – e sottolineo che sono tutte famiglie veramente perbene. E questo aumenta ancora di più il nostro sconcerto di fronte a questa vicenda, rispetto ai cui sviluppi giudiziari non possiamo che ribadire la massima fiducia nell’operato della magistratura”.

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