“Ricordati che la prima cosa che fai ti ammazzo”. Una minaccia per impedirle di denunciare una barbara violenza. Protagonisti della vicenda finita nelle aule del tribunale, una giovane donna di Civitanova e un tunisino di 40 anni che si trova ora rispondere di violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e violenza privata.
La ragazza accusa l’uomo di averla costretta, sotto la minaccia di un coltello, a subire atti sessuali con una bottiglia di vetro. Con lui altre due persone che però non sono state identificate.
La violenza sarebbe avvenuta a Porto Recanati. Il tunisino nega ogni responsabilità.


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