Dunque. Venerdì pomeriggio un lancio di uova prende di mira la sede della Lega. Reazioni decise dei ‘salvinisti’ nel definire l’episodio un attacco alla democrazia. Il sindaco non è da meno e si indigna sulla sua pagina Facebook: “solidarietà agli amici militanti della Lega per il vile atto vandalico. Gesto deprecabile da condannare nella maniera più assoluta”. Si sprecano le iperboli e arrivano pure i rimandi all’alta politica, quella in cui “le idee si combattono con le idee attraverso il dialogo e il confronto civile e non certo con atti ignobili e vili”. Bene, bravo, bis. Invece, niente bis. Succede infatti che sabato mattina anche quelli del Pd si svegliano con la facciata della sede sporcata da un lancio di uova. Stavolta di solidarietà del sindaco nessuna traccia. Si vede che ci sono uova di destra e uova di sinistra, queste evidentemente meno vili e ignobili a giudizio di Ciarapica. Un sindaco che – duole ammetterlo – in cinque anni non ha maturato empatia politica, educazione e sensibilità istituzionale e ha dimostrato che non ha lo spessore per rappresentare tutti i suoi concittadini. Stavolta è inciampato sulle uova e ha fatto , come spesso gli capita una bella frittata.
Robespierre
