Per stimolare le università a dare il meglio, il governo pensa a un criterio basato su un po’ di carota e un po’ di bastone. Lo ha detto -intervenendo a una convegno oggi a Camerino sul bando ‘Smart Cities and communities’ il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Francesco Profumo.Una riflessione fatta dal ministro partendo da una analisi della situazione delle quattro università marchigiane (Ancona, Macerata, Urbino, Camerino), alle quali ha in pratica rivolto l’invito a valutare la prospettiva di formare un sistema unico. “Le università delle Marche sono di grandissimo valore – ha detto – e ci sono elementi che potrebbero essere condivisi, credo sia giunto il momento che ci si sieda e si ragioni su quali sono i vantaggi dell’essere piccoli e quali quelli che deriverebbero dall’avere un unico sistema regionale. Io non credo in un modello unico – ha continuato -, perché ci sono modelli diversi: per esempio in Svizzera i due grandi atenei di Zurigo e Losanna, storicamente conflittuali, hanno un presidente, un consiglio di amministrazione, due rettori e due senati accademici; naturalmente, c’é autonomia dal punto di vista della didattica e dei processi, ma le risorse vengono allocate nel modo corretto da un unico consiglio di amministrazione. Io non credo – ha ribadito – in un modello unico, credo che le università siano molto diverse l’une dalle altre e che quindi bisogna lasciare loro un’autonomia responsabile perché diano il meglio della loro progettualità. Per stimolare questa progettualità, io posso usare un po’ di carota e un po’ di bastone”.
