UN ULIVO SECOLARE PER ABBRACCIARE LE VITTIME DEL COVID Ed I LORO FAMILIARI

Simbolo universale di pace e di forza, la pianta secolare di ulivo messa a dimora nel parco Cecchetti della Città di Civitanova Marche rimarrà a perenne memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.
A due anni da quel 18 marzo in cui Bergamo e l’Italia intera si è inchinata di fronte allo straziante corteo di mezzi militari carichi di bare, il Comune di Civitanova Marche ha voluto commemorare chi ha perso la battaglia contro il virus, radicando però nella terra un segno vivo di rinascita e forza contro ogni avversità, che maestoso si erge in uno spazio pubblico luogo di aggregazione e vita, di speranza e memoria.
La cerimonia organizzata questa mattina dall’Amministrazione comunale e dall’Ufficio Presidenza del Consiglio comunale ha visto la partecipazione di numerose autorità. Il presidente Claudio Morresi e il sindaco Fabrizio Ciarapica, hanno aperto il programma celebrativo alla presenza del civico Gonfalone e dei rappresentanti di Polizia di Stato, Carabinieri, Capitaneria di Porto, Finanza, Anc, Polizia locale, Protezione civile, Caritas, alunni dell’associazione culturale “Il sostegno educativo”.
Il presidente del Consiglio Morresi, dopo i saluti, ha letto il testo della legge italiana che istituisce la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia e il ricordo di tutte le vittime e la vicinanza alle famiglie, raccontando poi con voce spezzata dal dolore: “Non c’è nessuno che non abbia avuto un conoscente o un familiare colpito dal virus, io stesso ho perso mio padre il 6 febbraio scorso, proprio a causa del Covid. Oggi la nostra speranza era di poter mettere la parola fine alla pandemia, ma così non è perché i contagi stanno risalendo e questo ci impone di essere ancora prudenti a lungo. Siamo qui a ricordare ed onorare quanti hanno lavorato per assistere i malati e hanno rischiato di morire per permettere ad altri di conservare la propria vita”.
Dopo l’intervento di Morresi ha preso la parola il primo cittadino Fabrizio Ciarapica. “Lo scorso anno abbiamo celebrato la giornata in piazza XX Settembre – ha detto il Sindaco – ma quest’anno abbiamo deciso di scegliere il parco Cecchetti, un luogo particolarmente rappresentativo per la nostra comunità.L’albero che abbiamo messo a dimora è l’ulivo, che porta con sé significati molto intensi e che deve rappresentare la nostra memoria e insieme la speranza in un futuro migliore fuori dall’incubo che abbiamo vissuto. A tutte le vittime, ai loro familiari, alcuni presenti oggi, ai tanti sanitari che per senso del dovere hannoanche loro perso la vita, ai volontari della Protezione civile e alle forze dell’ordine che instancabilmente ci sono state accanto, ai dipendenti comunali che hanno consentito di porre in atto tutte le misure necessarie all’emergenza, a tutti va il mio pensiero più commosso e che questo albero possa essere un vero simbolo di rinascita, ma anche di tenacia a non abbassare la guardia perché la pandemia non è ancora finita”.
Nel suo saluto, a nome di tutta la sanità, la dott.sa Daniela Corsi,direttrice dell’Area Vasta 3 ha apprezzato l’iniziativa del Comune di Civitanova e la scelta dell’ulivo, pianta della resistenza. “Parlo a nome di tutti gli operatori della sanità. Anche nella tragedia della morte – ha dichiarato la Corsi – non abbiamo perso la forza. Rimarranno ricordi indelebile, mai si potranno scordare le terribili immagini di dolore tatuate in noi, ma ci siamo uniti ed abbiamo avuto il coraggio di combattere per curare le persone. Un ringraziamento a medici, infermieri, oss, ma anche ai benefattori, ai donatori, a tutta la cittadinanza che ci è stata vicina e ci ha aiutato nei gesti e nelle parole, nonostante la pesantezza dei momenti attraversati. Ringrazio il Sindaco e tutto il Consiglio comunale per questa bellissima cerimonia di oggi e mi rivolgo commossa ai ragazzi presenti: avete una pagina di storia da tenere cara”.
Il consigliere regionale Elena Leonardi, presidente della Commissione sanità, portando i saluti dell’assessore regionale Filippo Saltamartini impossibilitato a raggiungere Civitanovaa causa di un imprevisto, ha espresso la vicinanza della Regione Marche e un plauso al Comune di Civitanova per la cerimonia. “Siamo qui per ricordare e per dire il nostro grazie a chi si è speso per gli altri – ha detto Leonardi. Questo albero è un monumento vivo per le vittime del coronavirus, i suoi rami sono le braccia della speranza che vanno verso il cielo e guardano con ottimismo al futuro. Un particolare saluto ai bambini presenti oggi e a tutti i bambini del mondo che sopra le loro spalle fragili hanno dovuto portare un peso così grande e per così tanto tempo”.
Dopo il suono del Silenzio intonato alla tromba da Federico Perugini, il momento più toccante è stato quando sotto l’ulivo si sono avvicinate con le lacrime agli occhi le signore Marica Maccaroni e Maria Pia Straccia, che a causa del Covid hanno perso il padre Fernando e la mamma Rita. Con una partecipazione spontanea hanno deposto, insieme al presidente Morresi, un cesto bianco di fiori a ricordo dei genitori e di tutti coloro che come i loro cari si sono dovuti arrendere a questa malattia.
Don Piero Pigliacampo della parrocchia di san Gabriele ha recitato la preghiera alla Madonna del pianto e ha benedetto la maestosa pianta d’ulivo.
Il sindaco Ciarapica ha poi scoperto la tarda che recita: “Questo albero sia memoria viva delle vittime della pantemia da Covid-19”.
Presenti alla cerimonia anche il dottor Domenico Sicolo, primario del pronto soccorso di Camerino, l’assessore al Verde pubblico e decoro Urbano Giuseppe Cognigni, l’assessore Roberta Belletti, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, il segretario comunale Sergio Morosi e il vice Roberta Bertolini, il dirigente Paola Recchi e il coordinatore della protezione civile Aurelio Del Medico.
Il centenario fusto d’ulivo proviene dalla Calabria e la pianta è stata messa a dimora dalla ditta “New Green Space”di Montegranaro.
(foto di Luigi Gasparroni).

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