UN RIUSCITO FLASHMOB PER DIRE NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Ieri pomeriggio alle 17,30 nella cornice sempre bella del Varco sul mare c’e’ stato un flashmob per ricordare gli infiniti femminicidi di questi mesi, di questi anni terribili.
Organizzato dallo Sportello antiviolenza (Centro antiviolenza sos donna) Ambito territoriale 14 e in collaborazione con l’associazione Toc Toc Forum Giovani, Veder Crescere con il Dialogo, Spazio Hip Hop zona 14, e’ stato un momento di denuncia e solidarieta’ animato da donne, tanti giovani e numerosi uomini.
La denuncia espressa dalle operatrici del Centro antiviolenza e da tutti i presenti e’ sempre la stessa, da anni: invertire questa follia di femminicidi, di botte, di prevaricazione fisica e psicologica che, a questo punto della storia di un paese che si considera democratico e’ francamente inconcepibile e inammissibile.
Chi ha preso la parola ha rivendicato la ferma volonta’ di combattere contro gli stereotipi che vedono le donne sottomesse a modelli patriarcali che affondano le radici nel passato remoto ma sono vive e velenose nel presente che stiamo vivendo, con conseguenze tragiche e quotidiane.
Le operatrici dello sportello rivendicano il lavoro fatto fino ad oggi, l’ascolto e l’aiuto dato a molte donne sia in citta’ che in provincia, i progressi fatti con il codice speciale riservato alla denuncia sia in ospedale che presso le forze dell’ordine, le numerose iniziative a sostegno di molte utenti il numero delle quali e’ in costante aumento. Ma non basta, non basta ancora. La collaborazione con i tribunali, con le altre organizzazioni, con i comuni e le province e’ una parte della materia. C’e’ poi un aspetto che riguarda l’informazione per tante, che pur vivendo situazioni da incubo non denunciano, per la paura del non sapere quale sara’ la loro sorte, per essere state piegate da anni di vessazioni, perche’ non hanno un’indipendenza economica e molti altri temi dolorosi.
Certamente anche la formazione culturale, sia degli uomini che delle donne, ha bisogno di riferimenti fermi e civili che, se non si apprendono dalle famiglie, devono essere un compito delle scuole e della societa’ in ogni suo aspetto. Dobbiamo far crescere le nuove generazioni con il rispetto marchiato a fuoco nelle menti: rispetto per le donne, per chi e’ diverso per etnia e religione, per ogni categoria che sia sottoposta, con infamia, al razzismo e alla prevaricazione solo perche’ e’ piu’ debole, piu’ fragile.
I presenti avevano mascherine rosse e la distanza del grande cerchio che si e’ formato sotto il Varco era determinata da nastri rossi che univano ma facevano mantenere le distanze in questo periodo tanto delicato per la recrudescenza pandemica.
I piu’ giovani hanno ballato e espresso con le loro coreografie il disagio che li anima e la denuncia della quale sono portatori. E’ stato bello e giusto che fossero le ragazze e i ragazzi a raccontare in questo modo la loro presa di posizione e di coscienza: il futuro e’ roba loro, lo rappresentano ed e’ giusto che vogliano migliorarlo.
Chi scrive ne ha vista tanta di acqua passare sotto i ponti e in molti casi era un’acqua brutta, pericolosa, mortifera, ma mai avrei creduto che nel 2021 sarei stata ancora in una piazza per difendere il diritto alla vita delle donne, il diritto dei bambini a non essere orfani, la logica di una civilta’ che evolvendo dovrebbe diventare meno violenta e assurda ed invece e’ ancora lì a versare il sangue di innocenti che rivendicano almeno il diritto alla propria esistenza.

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