TRUFFE INFORMATICHE, SCOPERTA BANDA DI NIGERIANI E LIBERIANI

Avrebbero messo a segno almeno 10 mila truffe informatiche per diversi milioni di euro. A scoprirle  la polizia di Urbino, che ha arrestato o sottoposto a fermo 14 persone, soprattutto liberiani e nigeriani e ne ha denunciate 35 mentre altri due stranieri si sono resi irreperibili e vengono attivamente ricercati. Ad avviare li indagini partite nel 2006,  era stata la denuncia di un italiano che sul suo conto corrente si era visto addebitare l’acquisto con la sua carta di credito – in realtà mai fatto – di materiale informatico presso un grande centro commerciale. Gli investigatori sono così arrivati a individuare una banda, attiva in tutta Italia, che si serviva di terze persone – anche all’estero – altamente specializzate e in grado di ottenere i codici delle carte di credito, oltre che di ‘talpe’ all’interno dei circuiti del credito che estrapolavano le informazioni utili e le confezionavano in ‘pacchetti’ da rivendere poi ad organizzazioni criminali. Una volta acquistati i ‘pacchetti’, la banda finita nel mirino della polizia urbinate faceva acquisti on line o pagamenti di vario tipo (anche il saldo delle tasse e versamenti Inps).  L’organizzazione si avvaleva di ‘collettori’ ai quali si rivolgevano i committenti, nella maggior parte extracomunitari, per il pagamento di fatture per servizi o l’acquisto di merci (soprattutto nel campo dell’elettronica. Terminata la raccolta delle commissioni, il ‘collettore’ le girava a una delle figure di vertice che deteneva i codici e materialmente effettuava l’acquisto o il pagamento via Internet. In questo giro, il committente versava una somma pari al 50-70% del valore effettivo dell’acquisto al collettore, questo tratteneva il 70% del compenso e versava il restante 30% alla figura di vertice.

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