All’asta la Ceccotti. Finisce cosi’ una delle storie piu’ incredibili di questa citta’. Per decenni le amministrazioni di destra succedutesi con i vari sindaci riempivano i giornali di favolose realizzazioni. Come non ricordare il grattacelo, o altre amenità infarcite di promesse sulla mobilita’ e sull’assoluta serieta’ di chi avrebbe realizzato le opere. Una società per fare grandi affari a Civitanova. La Terzo Millennio con il gruppo Guzzini, la Cementor di Guido Malatini, e poi a quell’epoca il “potente” Calamante.
Nel corso di questi anni capriole societarie l’hanno portata prima a Tolentino poi a Roma con mezze figure e con i “grandi nomi” che scomparivano,vendevano o fallivano (Calamante).
Intanto rimane un mistero l’ipoteca astronomica di 50 milioni che Banca Marche mise sull’area a garanzia di un finanziamento di 25 milioni, soldi che sulla Ceccotti non sono certo stati investiti. Iperfinanziamenti a societa’ amiche senza un riscontro degli effettivi bisogni e utilizzi. Sarebbe veramente interessante capire chi ha preso quei finanziamenti e a cosa sono serviti. Certo non li hanno garantiti i capitani d’industria locali.
Questo accadeva durante l’era Mobili nella disattenzione di tutti i tardi/moralisti di oggi. Ora sulla Ceccotti il Comune, Corvatta, vogliono giocare una partita importante per la citta’ con una proposta innovativa che ha bisogno pero’ di acquisire l’area. L’asta, con i suoi tre lotti e le offerte da presentare entro il 21 luglio così come stabilito dal tribunale di Roma, può rappresentare un’utile soluzione ad un problema vitale per la città.


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