Il 2010 per i pescatori (circa 40 barche per la pesca a strascico) del comparto marittimo di Civitanova è un anno sicuramente da dimenticare. Quel che è peggio è che però neanche l’anno nuovo sembrerebbe avere in serbo buone notizie a meno che non ci sia un cambi di rotta. A creare non pochi problemi all’economia del settore lo stallo delle quotazioni all’ingrosso, l’impoverimento del mare, l’aumento del prezzo del gasolio, le reti a maglie larghe stabilite dall’Unione Europea. In sostanza produrre reddito per gli armatori civitanovese è diventata una cosa via via sempre più difficile. E questo nonostante il pesce ai consumatori venga venduto a prezzi medio-alti. Qualcuno tra i pescatori pensa che la soluzione possa essere rappresentata da almeno due mesi di fermo biologico. A questo vanno aggiunti alcuni problemi legati al mercato ittico comunale che sembra non rispondere alle esigenze degli armatori al punto che qualcuno di loro preferisce le casse di pesce nei mercati vicini.