SULLE STRADE DI CIVITANOVA, UNA PUBBLICITA’ OFFENSIVA E INDEGNA

prostLa notizia della maxi inchiesta della Procura della Repubblica sul giro di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione oltre che immigrazione clandestina ha spinto la civitanovese Maria Grazia Pierluca ad una riflessione: “ Siamo alle solite un malcostume ed azioni criminogene che hanno come unico obbiettivo lo sfruttamento della Donna attraverso le più svariate tecniche oramai collaudate. L’attacco è alle donne. Un attacco che parte da lontano che ha anche radici culturali e comportamenti che albergano  anche   in chi nella vita pubblica dovrebbe dare l’esempio. La donna come merce, il sesso vissuto come devianza e come merce. Che questa orribile situazione albergasse in una Provincia remota come la nostra non era un mistero per chi voleva vedere. E chi non voleva vedere non ha visto nemmeno il Maxi- manifesto mobile che senza tante perifrasi  e sottointesi reclamizzava come “merce fresca” l’arrivo di tante ragazze in un noto Night Club. Non è importante la legalità o meno del manifesto, cosa che lascio a chi di questo si dovrebbe occupare, ma dell’impudenza di reclamizzare la “merce” DONNA fatta  attraverso una concessionaria pubblica della pubblicità. C’è chi disquisisce sulle condizioni economiche di chi viene reclutato.” Non è importante questo secondo la Pierluca ma problema è soprattutto culturale, di costume. “Anche nella nostra Provincia -scrive ancora- si reclamizza tutto e attraverso un Maxi manifesto si annuncia un Tour over pressante, rapido, ossia da consumare in fretta. No le donne che come me  sono impegnate da sempre nel rivendicare DIGNITA’ e PARITA’ e RISPETTO delle DONNE non ci  stanno. Le donne sono altro: sono quelle che lavorano, studiano, quelle che disoccupate cercano lavoro, quelle che vogliono una società più giusta e fatta di uguali. Non ci stiamo e ci ribelliamo. Nel merito mi stupisco che una concessionaria pubblica  della pubblicità abbia potuto permettere questa oscenità e questo insulto.”

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