E’ assolutamente tranquillo e sicuro del fatto suo il sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta, al centro delle polemiche per aver ospitato prima di Natale in casa del padre, momentaneamente disabitata, una famiglia rom proveniente dalla Romania con gravissime problematiche al suo interno: un esponente ha una sospetta recidiva di tumore e una donna è incinta. Ma Corvatta, si é comunque attirato le critiche di diversi cittadini sui social network e della minoranza. In particolare di “un consigliere del Pdl passato alla destra di Storace”, ci tiene a puntualizzare il primo cittadino. “La mia – ribadisce – è stata una risposta individuale a una situazione estrema di disagio: se c’é qualcuno che mi vuole impedire di compiere un gesto umanitario me lo voglio vedere davanti. Questa gente viveva all’aperto: si possono lasciare al freddo una donna incinta e una malata di tumore?” Corvatta spiega anche che, nel caso di questa famiglia, i servizi sociali non potevano intervenire, perché “pur essendo comunitari, i cinque componenti non hanno la residenza a Civitanova Marche”. Certo, conviene Corvatta, la crisi sta creando nuove povertà, e molti ormai vivono al limite della soglia di sopravvivenza. “Ma alla mia attenzione – spiega – sono stati portati due casi estremi: questo e il caso di un uomo malato di tumore alla testa che dormiva in auto con la moglie e i figli”. Ai romeni Corvatta ha dato ospitalità nella sua abitazione, e ora li ha presi in carico un gruppo di volontari, l’altra famigliola ha ormai trovato sistemazione in un alloggio che è stato requisito. Perché allora tanta veemenza nel contestare la scelta del sindaco? A Civitanova Marche, la possibile spiegazione, un problema rom c’é, ammette Corvatta, e la popolazione è contraria alla creazione di un campo nomadi. “La precedente amministrazione cercava di non vedere, e poi interveniva sgomberando le zone
occupate dai rom, con il risultato che questi si spostavano da una parte all’altra della città. Noi, attraverso i servizi sociali, abbiamo aperto un fascicolo su questa situazione; intendiamo fare una ‘mappatura’ per conoscere l’entità del fenomeno e poter intervenire”. Ma tutto questo, rimarca il sindaco, non ha niente a che vedere con il suo gesto, che -ripete – è stato un atto di solidarietà.